roma trattoria da cesare al casaletto il lusso della semplicita e dell accoglienza 01

"Da Cesare al Casaletto" è un luogo del gusto e dell'accoglienza che negli anni ha saputo farsi apprezzare da una vasta clientela e diventare un punto di riferimento del quartiere Monteverde. E' in via del Casaletto 45 ed il numero civico è importante perchè l'insegna è quasi invisibile, sottotono, come quasi tutto il resto del locale e del suo arredo. Nessun concept firmato da archistar, ma semplicità e comfort perchè qui a risaltare è solo il gusto del cibo e dell'accoglienza.

E' un'oasi di verde scampata al cemento, ma negli anni 50 quando si chiamava Trattoria della Palma, per via di una palma centenaria che ora non c'è più, era quasi in aperta campagna e il quartiere non era altro che la periferia descritta da Pasolini nei suoi "Ragazzi di vita". Cesare era il figlio dei primi proprietari, e da lui Leonardo e Maria Pia Vignoli capitarono nella primavera del 2009 quasi per caso, come accadono tutte le cose importanti della vita.

E qui comincia la nuova vita di "Da Cesare al Casaletto", una storia rispettosa del passato tanto che i nuovi titolari scelsero di non cambiare nome al locale e anche di inserire qualche sua specialità -oggi si direbbe "ricetta signature"- nel nuovo menu. Il locale è stato pensata e realizzato dai nuovi titolari come una trattoria, nel senso vero della parola, come luogo di accoglienza e di convivialità in cui tutto ruota intorno al trattore, o meglio all'oste, come persona garante di buon cibo e di buon vino.

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Leonardo Vignoli, che dalla concretezza della campagna e dalla cultura contadina di Monterotondo era partito ragazzo, è tornato alle origini dopo articolati percorsi all'estero e in Italia in locali prestigiosi, anche stellati. Ha rubato con lo sguardo e con le mani la conoscenza e l'eperienza dei grandi chef, abbagliato dalle loro stelle ma ben consapevole dell'irrealtà delle luci. E' stato in Svizzera, in Francia, in Belgio: talvolta solo a lucidare gli argenti, più spesso a dimostrare che poteva competere con i grandi nomi dell'alta cucina. Oggi, Da Cesare al Casaletto i risultati si vedono anche nei piatti più semplici che non sono mai banali, senza la retorica che inevitabilmente porta alle cose del passato.

Qui la tradizione è parte della cultura storica laziale ma è spogliata dall'inutilità e dall'enfasi dei luoghi comuni. L'esperienza e la conoscenza di questo emigrante di ritorno sta tutta nel piatto. Il lavoro di cucina comincia a monte, dalla scelta del cibo, fornito solo da piccoli produttori attentamente testati nella loro artigianalità. Ma non basta perchè ai fornelli la migliore materia viene attentamente esaltata nelle sue potenzialità che una cottura non invasiva deve rispettare e, infine, presentata con garbo nel piatto. Niente effetti speciali nè aggiunte non funzionali al risultato. Eppure la tecnica c'è. Ma c'è anche cuore, c'è il tocco leggero della semplicità che nasconde un gran lavoro.

Alla base del menu sono ingredienti scelti per conoscenza ed esperienza: i migliori guanciali per Gricia e Carbonara, le farine e i legumi per le zuppe, i formaggi dell'Agro Romano, l'abbacchio preso dagli allevatori, le frattaglie per piatti ormai difficili da gustare come i Rigatoni con la pajata o la Trippa mantecata al pecorino e mentuccia. C'è il passato che diventa riscoperta, avanguardia di pochi in una folla di replicanti più attenti alle tendenze ricorrenti che alle aspettative del cliente, c'è l'immunità da mode e tendenze ricorrenti.

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In questo momento difficile di pandemia e di decreti sempre più restrittivi, Leonardo Vignoli è riuscito a mantenere il livello dei piatti anche nel delivery e, da poco, anche con l'invio a casa di una cooking box fai-da-te con tutti gli ingredienti semilavorati per due persone. La scelta è vasta: si va dai Rigatoni con sugo degli involtini alla romana o con la Coda alla vaccinara. Il lavoro ora è ridotto, i dipendenti sono ogni giorno in forse oppure in cassa integrazione, c'è difficoltà di approvvigionamenti e prima ancora è difficile prevederne le quantità giuste per garantire la freschezza. Eppure Leonardo e Maria Pia si adeguano e vanno avanti. Lo fanno più per i clienti affezionati che li sostengono che per tentare bilanci di cassa, seppur tanto importanti. Per un viaggio nel menu, tra gli antipasti sono da provare gli Gnocchetti di pasta lievitata fritta su fonduta di formaggio, le Polpette di bollito, i Fiori di zucca con alici e mozzarella o i Supplì, oppure il cartoccio di totani fritti e le alicette, per passare poi agli gnocchi e alle paste all'uovo, tonnarelli e fettuccine. Una vera tentazione sono le Costolette d’abbacchio panate i fegatelli e tutto ciò che la griglia può esaltare, magari con contorno di broccoletti o cicoria di campagna. E' tutto ben servito e in porzioni appaganti. Per finire ci sono il Tiramisù, la Crema catalana, il Millefoglie alla crema e la vera Crostata croccantissima con le visciole della tradizione giudaica romanesca. Importante la lista dei vini - anche d'Oltralpe, e con giusto ricarico. Ci sono anche quattro vini della casa, consigliati e garantiti perchè lo chef è anche sommelier. Prezzi nel giusto, e per finire, servizio davvero pronto ed amichevole.

www.trattoriadacesare.it - +39 06 536015<tel:+3906536015, Via del Casaletto, 45, 00151 Roma


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