Partiamo

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Si snoderà per tutto l’anno con circa quaranta eventi di ogni genere (culturali, accademici, gastronomici, artistici, ecc.) l’Anno della Cultura Azerbaigiana in Italia. La sua conclusione è prevista il 17 dicembre 2020 con un concerto all’Auditorium di Roma

Il programma, per il momento interrotto a causa dell’attuale emergenza sanitaria, era stato inaugurato il 20 febbraio con un concerto tenutosi nella Cappella Paolina, in occasione della visita di Stato in Italia del Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian, Ilham Aliyev.

Quello stesso giorno il President Aliyev era stato ricevuto al Quirinale dal Presidente Mattarella che durante l’incontro tra le altre cose aveva dichiarato:

“È per me un grande piacere e un onore accogliere nuovamente il Presidente Aliyev al Quirinale e accoglierlo in questa prima Visita di Stato di un presidente dell’Azerbaigian in Italia. Sono molto lieto che il Presidente Aliyev abbia voluto ricambiare la visita che ho reso a Baku meno di due anni addietro: di quella vista serbo un ricordo particolarmente intenso e gradito. Sia quella visita che questa del Presidente Aliyev qui a Roma sottolineano la grande amicizia che unisce Azerbaigian e Italia.
Nei colloqui che abbiamo avuto questa mattina, abbiamo sottolineato la grande qualità e la grande intensità che contrassegnano le relazioni tra i nostri due Paesi, non soltanto sul piano energetico, ma anche su quello economico generale, su quello politico e su quello culturale… …Sono molto lieto – l’ho detto al Presidente Aliyev - del fatto che il 2020 sia l’anno della cultura azerbaigiana in Italia. Questo consentirà di sviluppare ulteriormente la conoscenza, l’amicizia e la collaborazione tra i nostri due popoli”.

Affacciata sul Mar Caspio con quasi mille chilometri di coste, l’Azerbaigian è una repubblica caucasica che ha ottenuto l’indipendenza dall’Unione Sovietica nel 1991. Dominata dagli ottomani prima e dal regime sovietico poi, in pochi anni è stata protagonista di grandi trasformazioni guadagnandosi il soprannome di Svizzera del Caucaso. Oggi si affaccia al futuro con il suo glorioso passato di crocevia tra l’Europa e l’Asia sulla Via della Seta. Per il suo territorio sono passati non solo Alessandro Magno e Marco Polo ma anche centinaia di carovane, mercanti, viaggiatori, eserciti di conquista e popoli nomadi. Tutti hanno lasciato tracce del loro passaggio nei magnifici edifici antichi e caravanserragli che punteggiano il territorio, nella tradizionale arte della tessitura di magnifici tappeti, nella cucina, che ha nei suoi piatti l’incontro tra sapori occidentali e sapori asiatici.

Baku, la capitale, è una città moderna con un’anima antica. Racchiusa all’interno delle vecchie mura il centro storico con le sue viuzze strette conserva angoli caratteristici come la vecchia moschea, il palazzo degli Shirvanshah e la torre della vergine. Tutto il complesso del centro storico con i suoi monumenti nel 2000 è stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.

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Il nuovo museo del tappeto, dalla caratteristica forma allungata di un tappeto arrotolato, conserva, tra i suoi cinquemila pezzi esposti, i principali esemplari di tappeti della tradizione azerbaigiana. Avveniristico anche lo stile dell’Heydar Aliyev Center, progettato dall’archistar Zaha Hadi, l’architetto inglese di origine irachena nota per il museo Maxxi a Roma. La sinuosa struttura architettonica bianca è adagiata in un parco che integra fontane e scalinate e che di notte si trasforma, grazie all’illuminazione interna ed esterna, in uno dei luoghi più amati dagli appassionati di fotografia.

Dalla baia di Baku e dal suo unghissimo lungomare con i loro giochi di luce la sera emergono quelle che sono diventate il simbolo della città moderna protesa verso il futuro, le originalissime forme delle tre Flame Towers progettate dallo studio HOK (Hellmuth, Obata e Kassabaum) soprannominate “le fiamme” per il vago richiamo a lingue di fuoco che si innalzano al cielo, complice il colore rosso intenso con cui vengono illuminate all'imbrunire. Uno skyline indimenticabile che da solo merita il viaggio.

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Raggiungere l’Azerbaigian è molto facile: la compagnia di bandiera offre un volo diretto da Milano che opera due volte a settimana. Altre compagnie (Lufthansa, Turkish, Aeroflot, Wizzair, ecc.) offrono voli con scalo.

Per approfondire la conoscenza del Paese e organizzare il viaggio ottima l'utilissima guida "Azerbaigian, tra Europa e Asia" di Francesco Neri e Giusy Palumbo per l'editore Polaris.

 


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