Partiamo

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Che emozione arrivare in Nicaragua dall'alto! Mentre ti avvicini sul finestrino dell’aereo si materializzano laggiù in basso i pinnacoli dei vulcani che sbuffando lanciano verso il cielo le loro immense fumarole, come segnali di fumo di qualche dio misterioso che manda messaggi segreti da una parte all’altra del paese. E tutt’attorno la foresta che copre gran parte del territorio, rigogliosa di piante endemiche altrove sconosciute e animali rari.

Ben arrivato nel paese dei laghi e dei vulcani, dove le parola natura e primordiale hanno ancora un significato. Già appena atterrato capisci che quello che ti aspetta non è un paese come gli altri, ma un posto dove vivrai esperienze indimenticabili.

Ed eccolo il paese di Sandino, la sua presenza è palpabile anche se è passato quasi un secolo da quel 1934 in cui fu ucciso. A lui è dedicato l’aeroporto internazionale e la sua immensa statua scura si erge su Managua dall’alto della collina. Una grande silhouette nera a vegliare sulla città e su una popolazione che ancora lo ricorda. Managua, quella popolosa capitale che l’ultimo terremoto l’ha vissuto nel 1972, un terremoto che ha distrutto tutto il centro storico, ricostruito nei suoi edifici più importanti come la cattedrale di Santiago, mentre la parte nuova della città oggi si sviluppa lontano dal lago, verso l’interno.

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In questo paese che conta 28 vulcani, di cui 7 attivi, nell’immenso lago Nicaragua o Cocibolba galleggia l’isola lacustre di Ometepe, la più grande del Centroamerica, unica isola con due vulcani, uno attivo e uno dormiente, uniti tra loro, il Concepción ed il Madera, e una cascata di acqua termale, San Ramón, alta 180 metri, dove è possibile fare il bagno. Era luogo di rifugio dei pirati tra una scorribanda e l'altra, oggi è  Riserva della biosfera, meta degli ecoturisti di tutto il mondo che la raggiungono col traghetto in partenza da San Jorge.

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Appena lasciata Managua per dirigersi a sud è la Laguna de Apoyo che stupisce il turista, con le sue acque calde che lasciano la pelle liscia come seta. Una laguna di 6 kmq di diametro, la più profonda del Centroamerica con i suoi 170 metri, formatasi all’interno di un cratere spento invaso dall’acqua. Lo circonda la foresta ed è ancora un posto a misura d’uomo, primordiale e incontaminato, come quando qui ci venivano gli indios, che lo consideravano un luogo sacro. Oggi cominciano a sorgere dei piccoli resort sulle sue rive, alcuni a conduzione familiare, comodi per una giornata di relax sorseggiando una birra, una Toña o una Victoria a seconda del gusto, dopo un bagno da definire miracoloso.

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Dalla Laguna de Apoyo si prosegue verso Granada per vivere un’esperienza indimenticabile, ad alto tasso adrenalinico: la salita fino alla bocca del Vulcano Masaya, uno dei sette vulcani attivi del paese, con cinque crateri. E’ un paesaggio lunare quello che si attraversa per raggiungere la cima, tra resti di lava bollente che si sono solidificati creando un paesaggio dantesco sconvolgente e terreno che scotta con gli occhi rivolti sempre lassù in alto, da dove escono quei segnali di fumo. Una volta giunti sulla cima, c’è un grande parcheggio e a prima vista il posto sembra uno come tanti. Ma è sul bordo del cratere Santiago che lo spettacolo è mozzafiato. Protetti dal muro di sicurezza ci si sporge per vedere là in basso, in fondo al burrone, l’inferno di fuoco del magma incandescente che ribolle cambiando colore man mano che si allungano le ombre della notte. Una visione incredibile che resta uno dei punti forti di un viaggio in questo paese dalle mille sfaccettature e dalla natura sconvolgente.

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Granada, l’antica capitale, terza città del paese per numero di abitanti e una delle più belle, conosciuta anche come La Gran Sultana, per via del suo aspetto andaluso. Città coloniale per eccellenza, prima città europea nel Nuovo Mondo e più antica città coloniale del paese, era stata fondata dagli spagnoli nel 1524 e oltre a essere un insediamento importante durante la conquista, era stata registrata nei registri ufficiali della Corona di Aragona e del Regno di Castiglia. L’atmosfera cosmopolita che la contraddistingue le ha conferito anche il nome di Parigi del Centroamerica, rendendola particolarmente attraente per i viaggiatori. Crocevia di popoli, nel 1860 accolse anche una comunità di 100 famiglie di italiani che decisero di stabilirsi qui e camminando per la città può capitare di sentir parlare la nostra lingua.

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Dal campanile della cattedrale con i muri vecchi di secoli si possono ammirare gli antichi edifici cittadini dai colori vivaci e dalle insegne che trasudano storia. Una passeggiata in calesse tra le vie del centro storico animato da una popolazione dai tratti somatici frutto dell’incontro tra tribù indigene e conquistadores rivelerà chiese dal caratteristico stilo architettonico ed edifici coloniali, ex-conventi oggi trasformati in centri culturali e di aggregazione e monasteri dove le stanze dei religiosi sono state trasformate in comodissime camere di hotel di charme dove soggiornare assaporando il fascino impalpabile che solo una città che ha mantenuto le sue antiche caratteristiche sa regalare.

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Ma è la natura a riprendere il sopravvento appena lasciata Granada. La sua ubicazione nei pressi del Lago Cocibolca è ideale per visitare i 365 isolotti disseminati sulle sue acque e nati secoli fa da una violenta eruzione del vulcano Mombacho che sparse tra le acque del lago quelle che sono diventati degli isolotti abitati oggi da pescatori locali e da ricchi possidenti che le hanno elette a loro rifugio. Posto ideale come zona di sosta di uccelli migratori è un paradiso da esplorare in barca, meglio ancora in kayak, che permette di inoltrarsi tra canali e strette anse regno di nidificazione dell’avifauna.

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Ed è di nuovo la natura con la sua straordinaria biodiversità a connotare il territorio quando si prosegue verso sud e la costa pacifica lungo la Panamericana.

Al Morgan’s Rock Ecolodge si può vivere l’esperienza di un soggiorno nel cuore della foresta con la sensazione di essere da soli a contatto con la natura ma con la sicurezza di un ambiente protetto. Il resort, all’interno di una foresta primordiale immensa, consta di una ventina di lodge separati l’uno dall’altro per dare la sensazione di essere soli. Composti da veranda, piscina privata, stanza da letto e bagno, le ampie finestre con zanzariera per evitare l’entrata di insetti indesiderati, offrono l’esperienza indimenticabile di vivere nella foresta senza gli eventuali disagi.

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Nel complesso centrale, raggiungibile con un percorso che comprende anche un ponte sospeso ad unire i due lati di una profonda forra, sono riuniti gli ambienti comuni per la colazione e i pasti, i corsi, ecc. Giù in basso, raggiungibile con un sentiero ed una scalinata, una lunga spiaggia e le onde fragorose dell’oceano. Tutt’attorno la natura alla sua massima potenza, con civette, scimmie, porcospini, gatti selvatici e 120 delle 700 specie di uccellli che conta il Nicaragua, tra cui il tucano. I più fortunati oltre a distinguerne il suono riescono anche a vederlo, appollaiato là tra gli alberi della foresta. 

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Prima di giungere a San Juan del Sur ancora un’esperienza adrenalinica all’interno del Parco avventura Las Nubes, immerso in ettari ed ettari di foresta incontaminata e con una piattaforma cicondata dalla natura da dove ammirare bradipi a riposo su alberi maestosi, strelizie e altri fiori da noi sconosciuti, panorami selvaggi e coni vulcanici ascoltando i rumori della natura.

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Ed è a San Juan del Sur che si ritrova l’oceano, su quelle spiagge amate dai surfisti che qui giungono da tutto il mondo per praticare il loro sport preferito. Il colpo d’occhio dal mirador del Cristo della Misericordia, una delle statue di Cristo più grandi al mondo con i suoi 24 metri di altezza compreso il piedistallo, è mozzafiato. Era un porto importante, San Juan, lungo la rotta per l’Europa prima dell’apertura del Canale di Panama. Oggi è una delle più importanti mete turistiche del paese, dove nei ristoranti sul lungomare si mangia pesce freschissimo a prezzi stracciati e nei pub si sorseggia Flor de Caña, il rum dal sapore soave, fumando un sigaro nicaraguense e ammirando gli appassionati di tutto il mondo che si divertono a cavalcare le onde.

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Come arrivare:  Per arrivare in Nicaragua non esistono voli diretti dall’Italia. La migliore soluzione è il volo Iberia da Roma o Milano per Madrid e coincidenza per San Salvador da dove si prosegue per Managua con volo Taca.

Documenti: Passaporto senza necessità di visto se si resta fino a un massimo di 90 giorni.

Vaccini: Non è richiesto nessun vaccino. Si consiglia comunque di attenersi alle solite precauzioni alimentari, in particolare bere solo acqua imbottigliata.

Lingua: Spagnolo.  Molti dei giovani parlano anche inglese. 

Valuta: La moneta nazionale è il cordoba ma ovunque è diffuso anche il dollaro USA.

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Dove dormire:
Managua: Crowne Plaza, Octava Calle Sur Oeste #101,
Granada: Hotel Granada, Calle La Calzada,
San Juan del Sur: Morgan’s Rock Ecolodge, Playa Ocotal,

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Dove mangiare
Masaya: Apoyo Resort, Laguna de Apoyo lakefront
Granada: Villas Mombacho, De la Marina Cocibolca 100 metros al Sur
San Juan del Sur: Ristorante El Timon, Avenue of the Kings Central Zone, On the Beach Street.

Per ulteriori Informazioni: https://www.visitanicaragua.com/


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