Arte e dintorni

a montecarlo la mostra dali una storia della pittura 01
A trent’anni dalla morte di Salvador Dalì avvenuta il 23 gennaio del 1989 il Principato di Monaco lo ricorda con la mostra intitolata “Dalì, una storia della pittura”. Nel ripercorrere le tre decadi, da Matera a Montecarlo, si ricorda il genio poliedrico e i suoi capolavori.

Questa mostra inedita, la cui curatela è di Montse Aguer, direttore dei Musei Dalì, è supportata da Fundacion Gala-Salvador Dalì ed ha l’obiettivo di presentare una retrospettiva dell’artista dal 1910 al 1983 ripercorrendo tutte le correnti artistiche europee a cui si è ispirato. Non solo offre una visione retrospettiva dell’opera di Dalí, ma rivela anche come il pittore si sia inscritto nella storia della pittura del XX secolo. Attraverso le opere esposte questa estate, gli spettatori potranno scoprire le varie fasi del processo creativo dell’artista.

Il percorso espositivo inizia con la presentazione delle opere che raffigurano i paesaggi di Cadaqués e alcuni ritratti di famiglia tra cui il Ritratto del padre con la casa di Es Lianer del 1920 c. e della nonna. Questi suoi primi paesaggi di Cadaqués rivelano uno stile impressionista. Successivamente si cimenta con il cubismo, sotto l’influenza di Jauna-Gris e Picasso. Negli anni dal 1920 al 1926 viene citato da importanti riviste d’arte europee, come Valori Plastici e l’Art Nouveau. Gli interessa inoltre la pittura metafisica come pure l’astrattismo, come dimostra il quadro Quattro mogli di pescatori a Cadaqusé del 1928 c. del Museo Reina Sofia, un’opera di grande pregio che attesta la fase dell’astrattismo nella traiettoria artistica Dalì. Segue il periodo del Dalì surrealista, un movimento che abbraccia nel 1929 e del quale diventerà uno degli esponenti più rappresentativi. Le fotografie e i disegni che costellano tutto il percorso espositivo integrano egregiamente la panoramica su Dalì. Sono esposti all’ammirazione dei visitatori dei disegni di impronta fantastica come il Nudo femminile del 1941 la cui tecnica rivela la mano di un grande maestro e richiama in un certo senso Ingres e la sua visione del corpo femminile, ma anche la probità dell’arte e del disegno.

Nelle opere degli anni 1940 e 1950, sotto l’influenza di Gala, Dalì si dedica allo studio del classicismo con un’attenzione particolare per le opere degli artisti del Rinascimento. Il culmine di questa passione per la cultura classica si riflette nella sua produzione letteraria, in particolare nei 50 segreti della magia Artigianato, il suo trattato della pittura pubblicati nel 1948. Poco dopo, nel 1951, Dalì ribadisce la sua ammirazione per il Rinascimento, il cassicismo e la pittura religiosa nel Manifesto mistico. Questo è l’inizio di un nuovo periodo di creazione: il mystico-nucleare.

a montecarlo la mostra dali una storia della pittura 02

Nel corso degli anni 1970 Dalì manifesta il suo interesse per l’arte americana. Il fatto che la cultura di massa americana gli fosse congeniale e l’amicizia che lo legava ad Andy Warhol, evidenziano le sue affinità con queste nuove correnti artistiche. La volontà di Dalì di esporre delle opere di artisti iperrealisti nel suo museo, il Teatro-Museo Dalì, è ancor oggi evidente nella sala Mae West.

Dali ha un’incredibile capacità di precorrere i tempi, riuscendo a combinare insieme tradizione e innovazione. Dal suo interesse per la scienza, la terza dimensione e gli effetti ottici nascono i suoi dipinti stereoscopici.

Nell’ultima fase della sua creazione negli anni ‘80, Dali è già malato, la sua pittura è piena di evocazione e le sue riflessioni sulla morte, l’immortalità e la sua passione per la pittura. Un capitolo finale sarà dedicato all’influenza dei grandi maestri della storia dell’arte nella concezione artistica di Dalí. In 50 segreti magici per dipingere Dali pubblica un dipinto con un’analisi comparativa dei pittori più straordinari nella storia dell’arte. Nella sua classifica sono Vermeer de Delft, Raffaello, Velazquez, Leonardo da Vinci e Picasso che sono i pittori più votati e ai quali rende omaggio.

La selezione comprende, ad oggi, circa un centinaio di opere: dipinti, disegni e fotografie, per lo più dalla Fondazione Gala-Salvador Dalí a Figueres e il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, da The Dalì Museum, St Petersburg, Florida e dal fondo Estate Brassaï Succession.

L’appuntamento monegasco di quest’anno è un’occasione da non perdere perché permette di sfogliare la storia dell’arte in modo assolutamente inedito, seguendo i percorsi artistici originali e innovativi tracciati da un artista fuori dal comune. La mostra ambisce a creare un nuovo autoritratto di Salvador Dalì, proprio come il Teatro-Museo di Figueres.

INFO: 
Dal 6 luglio all’8 settembre 2019 con orario dalle 10 alle 20 (giovedì sino alle 22) 
Espace Ravel del Grimaldi Forum Monaco
10, avenue Princesse Grace - 98000 Monaco 
www.grimaldiforum.com


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