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honk kong e macao le nuove capitali del gioco d azzardo 01

Non molto tempo fa una vacanza all’insegna del gioco d’azzardo, come per esempio potrebbero voler fare gli utenti di casino.netbet.it, significava decidere fra volare per qualche ora e raggiungere Las Vegas, oppure preparare i bagagli e imbarcarsi su una nave da crociera.

Nel deserto del Mojave c’è quella che tutti consideravano la capitale mondiale del gioco d’azzardo. Una cittadina sorta dal nulla fra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. Capace di richiamare a sé nel corso del 2017 ben oltre 6 milioni di turisti da ogni angolo del pianeta. Merito indiscusso della cosiddetta “strip”, un lungo viale di quasi sette chilometri circondando da casinò-alberghi. Tanto per fare qualche nome: Flamingo, Bellagio, Caesars Palace, Luxor…

Sulle navi da crociera di quasi tutti gli armatori, invece, c’erano (e ci sono ancora oggi) sale dedicate al gioco d’azzardo. Una sorta di veri e propri casinò viaggianti sull’acqua. Slot machine, roulette, tavoli per il poker e il black jack. Attenzione però, ché non tutti offrono gli stessi passatempi, anzi sulle navi di alcune compagnie sono permessi dei giochi e vietati altri. Quindi prima di comprare il biglietto è sempre bene informarci.

Qualcosa però in questi ultimi anni è cambiato. Effetto della globalizzazione. Lo conferma la graduatoria delle 100 città più visitate nel 2017, una lista resa nota al World Travel Market di Londra.

Davanti a tutti, con ben 25,6 milioni di arrivi, si piazza Honk Kong. Medaglia d’argento per Bangkok con 23,2 milioni di turisti. Mentre sul gradino più basso del podio ci sono proprio la capitale inglese e i suoi 19,8 milioni di visitatori. A seguire ecco quindi: Singapore (17,6); Macao (16,2); Dubai (16); Parigi (14,2); New York (13,1); Shanghai (12,9); infine, a chiudere la top ten, Kuala Lumpur (12,8). In altre parole nelle prime cinque posizioni si piazzano due delle nuove mete del turismo dell’azzardo. Vale a dire Honk Kong e Macao. E nel Belpaese?

Da noi il discorso è molto più complesso. Il settore del turismo stando a uno studio condotto dal WTTC, acronimo inglese che sta per World Travel Tourism & Council, ha immesso nell’economia italiana 223,2 miliardi di euro nel 2017. Una cifra che rappresenta il 13% del PIL. Allo stesso tempo ha generato, in maniera diretta ma anche indiretta, oltre 3,4 milioni di posti di lavoro. Un valore pari al 14,7% dell’occupazione totale del Paese.

Numeri che se raffrontati con quelli dell’anno precedente, il 2016, presentano tutti il segno più. Non solo. In attesa dell’ufficialità, gli analisti stimano per il 2018 un’ulteriore crescita del fatturato (+ 1,8%) e della forza lavoro (+ 1,4%) impiegata nel settore. 

Però non rientriamo fra le mete del turismo dell’azzardo. Anzi, diversamente da quello che avviene a Las Vegas, Honk Kong e Macao, possiamo contare soltanto su tre casinò: quello di Venezia, considerato il più antico al mondo avendo aperto i battenti nel lontanissimo 1638; quello di Sanremo, sorto nel 1905 per fare concorrenza al vicino ‘collega’ di Monte Carlo; ultimo, ma solo in ordine di tempo, dal 1947 quello de la Vallée a Saint-Vincent.


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