Arte e dintorni

il rilancio del gamelan indonesiano 01

Far conoscere la musica ancestrale di una terra fantastica come l’Indonesia e il rilancio del gamelan Puspa Sari, un gruppo di gamelan balinese che si è ricostruito dopo un periodo di inattività lungo 20 anni è stato il motivo della serata che si è tenuta lunedì 11 marzo a Roma alla presenza dell’ambasciatrice indonesiana, Esti Andayani.

Il gamelan è un'orchestra di strumenti musicali costruiti ed intonati per suonare assiene. Composta da metallofoni, xilofoni, tamburi e gong, possono includere flauti di bambù, strumenti a corda e la voce. La melodia principale è eseguita dagli strumenti ad intonazione bassa, mentre gli altri hanno il compito di realizzare la base ritmica. La musica gamelan è diffusa in particolare in quattro isole indonesiane: Giava, Bali, Lombok e Madura, e spesso è usata come acccompagnamento a spettacoli di danza e teatro, in particolare il teatro delle ombre delle marionette, la cui origine è giavanese. 

La cerimonia ufficiale è iniziata con il rito propiziatorio Matur Piuning, per ottenere la benedizione divina per una buona esecuzione delle attività musicali che è stato officiato da un “Pemangku”, sacerdote incaricato di eseguire i riti tradizionali balinesi. La cerimonia si articola in tre serie di preghiere: “Penglukatan”, preghiera e rito di purificazione degli elementi che compongono il gamelan dagli spiriti maligni e dalle avversità; “Pasupati” rito tradizionale per liberare “taksu” al fine di ottenere una vibrazione e un’aura musicale positiva per favorire il gradimento degli ascoltatori per lo spettacolo eseguito con quegli strumenti musicali e la preghiera di chiusura per uno svolgimento armonioso dello spettacolo. Tutto il rito è stato accompagnato da una canzone sacra.

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A corredo della cerimonia l’offerta per la divinità che è sempre costituita da prodotti freschi della terra come riso, cocco, spezie, acqua, frutta e fiori, senza dimenticare anche l’incenso.

A seguire, gli ospiti hanno potuto assistere alla danza Margapati, una danza tradizionale balinese che replica le movenze del re della foresta in caccia di prede. Nata come danza maschile, viene eseguita anche da donne come è stato il caso della serata nella quale si è esibita la danzatrice Ketut Yuni Paciotti.

E’ stato quindi il turno del gruppo di gamelan Puspa Sari, il cui nome significa letteralmente “il fiore più bello e profumato”. Il gruppo, che ha eseguito tra gli altri i componimenti Tabuh Gilak e Ramayana, è costituito da 18 musicisti italiani e indonesiani che promuoveranno la cultura indonesiana attraverso la musica del gamelan e la danza balinese, è guidato dal Prof. Giovanni Giurati, docente di etnomusicologia alla Sapienza di Roma e diretto da Daniele Zappatore, studente del programma di dottorato e l’ispiratore della ricostituzione del gruppo. Nel discorso di ringraziamento l’ambasciatrice ha sottolineato il suo apprezzamento al gruppo per il loro sostegno alla rinascita del Puspa Sari e ha auspicato una futura maggiore partecipazione ad attività promozionali, in particolare quest’anno che ricorre il 70mo delle relazioni diplomatiche tra Italia e Indonesia.

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Alla performance è seguita una degustazione di piatti tipici balinesi preparati da Ida Bagus Mahendra: tumpeng (riso giallo a forma di cono), ayam betutu (pollo speziato), sate lilit, sayur lawar, telur rawis, tempe orek, sambal matah e noccioline fritte.


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