Partiamo

da non perdere a parigi 01

Parigi val bene una messa, e se lo disse Enrico IV di Borbone, a maggior ragione vale per noi. Parigi è una di quelle città che non si può fare a meno di andarci almeno una volta nella vita. E lontano dagli stereotipi classici, la Torre Eiffel, il Louvre e Notre-Dame, la città è un concentrato di microcosmi e particolarità che meritano, a cominciare dai quartieri riscoperti di recente, come l’Isola Saint-Louis, o il Marais o Belleville, quartiere preferito da Edith Piaf e oggi da Monica Bellucci.

L'Île Saint-Louis è la più piccola delle due isole naturali della Senna. Abituata com’era a vivere all’ombra dell’Ile de la cité e lontano dalla sua ressa, è stata risvegliata dal suo torpore dai turisti che hanno scoperto che qui c’è la casa madre di Berthillon, il gelataio parigino per eccellenza, e fanno la fila per gustare il suo gelato. Poi passano davanti alla vetrina di Gardil, piena di menzioni d’onore per la migliore carne dell’isola. Da due anni Jean-Paul ha lasciato il timone al figlio Wilfried che ci ha raccontato che i parigini vanno da lui per comprare non solo polli, salsicce, anatre ma anche culatello e prosciutto San Daniele che fa venire direttamente dall'Italia. "Ho appena fatto.un nuovo ordine di culatello, i miei clienti lo adorano!", ha esordito appena siamo entrati in negozio.

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Si procede verso la chiesa e giunti nel giardino dove nel 1993 fu piantato un cedro del Libano in ricordo dell’amicizia tra Parigi e Beyrouth, attraversata la Senna si giunge nel Marais, uno dei quartieri più antichi della città, dall’aria nobile, perché vi abitava la corte prima di trasferirsi. Place des Vosges, circondata dall’edificio voluto da Enrico IV, sempre lui, e il grande giardino al centro, da tranquilla piazza borghese in pochi anni si è come risvegliata e sotto i suoi portici pullulano gallerie d’arte e caffè, e negozi particolari come Dammann, la mecca per gli amanti del tè. Dammann, con le sue sette boutiques a Parigi è l'apoteosi del tè da ogni parte del mondo. Per appassionati, intenditori e semplici bevitori.

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Girato l’angolo, poco più avanti, c'è la casa dove ha abitato per sedici anni Victor Hugo. La casa è al secondo piano del num. 6 ed ora è un museo, con quadri della famigia, mobili e oggetti appartenuti allo scrittore. Nella camera da letto si trova il letto in cui spirò circondato dai famiiari. Curioso nella sala da pranzo il menu e un pezzo di pane di segala a ricordo dell'indigenza della famiglia durante la presa di Parigi.

Spostandosi verso la Sinagoga si raggiunge rue des Rosiers, nel cuore di una zona abitata prevalentemente dalla comunità ebraica. Qui abbondano non solo i negozi ebraici ma anche i locali etnici nord-africani e i migliori locali dove comprare un falafel da mangiare mentre si passeggia. A L’As du Fallafel c’è sempre la fila. Ma per chi vuole continuare a vivere l’atmosfera parigina il posto giusto è al numero 3 di rue des Rosiers, dove da 37 anni si trova Le Loir dans la Theière, un ristorante e sala da the frequentata dai parigini, e questa è una garanzia. Paul Boccia e suo figlio Thomas insieme a tre cuochi (di cui uno italiano, Michele) e due pasticceri deliziano i clienti con piatti della tradizione francese e prodotti rigorosamente naturali di stagione, come avvisa un cartello. Ratatouille, insalate, coq au vin, il meglio della cucina francese tradizionale. Tra i dolci, innumerevoli, non mancano la tarte tatin e il citron meringué, la torta preferita dai clienti. Se ne devono sfornare 10 ogni giorno per soddisfare le richieste. E il locale è sempre pieno.Se non volete fare la fila arrivate presto perché non si prendono prenotazioni. http://leloirdanslatheiere.com/

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Dopo il pranzo,considerato che il Museo Carnavalet, consacrato alla storia di Parigi è in restauro e lo sarà fino al 2019, si può optare per una visita, meglio guidata data la sua vastità, del Cimitero di Père Lachaise, il più grande della città. Fu aperto nel 1804 e per farlo conoscere l’amministrazione parigina usò lo stratagemma di trasferirci i resti di Abelardo ed Eloisa, i protagonisti della storia d’amore più famosa del medioevo. La cosa funzionò ed oggi ospita le tombe di numerosi personaggi illustri, tra cui Oscar Wilde, Amedeo Modigliani, Edith Piaf, Yves Montand e Simore Signoret, Marcel Proust, Michel Petrucciani, Annie Girardot. Vi è stato sepolto anche Bernard Verlhac, detto Tignous, il vignettista morto nell’attacco del 2015 alla sede di Charlie Hebdo. La tomba più visitata? quella di Jim Morrison che la domenica viene presidiata per evitare l’asporto di materiale, dato che i suoi fans erano soliti portarsi via qualche pezzetto della lapide.

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Per finire la giornata si può fare un salto a Belleville, quartiere di tendenza diventato famoso grazie alle storie ambientate qui dallo scrittore Daniel Pennac. Ha un fascino particolare, dovuto alla varietà di etnie e culture che vi si incontrano. Le strade sono piene di macellerie kosher, frutterie nordafricane, pasticcerie arabe, ristoranti marocchini. Il mercato all'aperto sul Boulevard de Belleville trabocca di frutte e verdure esotiche, spezie dai profumi inebrianti. Un pezzo d'Africa in piena Parigi.

Si raggiunge Parigi da Roma e Napoli con i voli giornalieri operati di Joon, la nuova compagnia di Air France. Dalle altre città italiane voli regolari Air France. www.airfrance.it

https://it.france.fr/it - https://it.parisinfo.com/

Foto © Marina Cioccoloni


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