Partiamo

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Si è appena conclusa a L’Aquila l’iniziativa “Cantieri aperti”, con incontri e visite guidate ad alcuni tra i più interessanti cantieri interessati dalla ricostruzione della città in seguito al sisma del 2009. Scopo dell'iniziativa era dare la possibilità a tutti gli interessati di osservare di persona come va avanti la ricostruzione.

I convegni hanno riguardato il racconto della ricostruzione e un riesame della cultura come motore economico della città. Si è anche parlato de L’Aquila che verra, esaminando progetti strategici per il futuro con nuovi insediamenti industriali e riuso delle strutture pubbliche restaurate.

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L'Aquila oggi è un cantiere vivo, in pieno fermento. La ricostruzione è partita nel 2014 grazie anche ad un bando che ha finanziato il rientro delle attività nel centro cittadino e dovrebbe essere conclusa fra tre anni. Ruspe e gru affollano il centro storico di questa città del centro Italia che è quinta nel nostro Paese per numero di beni sottoposti a vincolo.

Molte le strade interessate dai lavori, e tutto il centro storico mappato con lo smart tunnel, un innovativo sistema di monitoraggio di cui il centro storico de L’Aquila è il primo in Europa a beneficiare. Naturalmente si è approfittato dei cantieri in corso per dare vita a questo labirinto di 19 km di tunnel in cemento armato ad altezza d'uomo, alto oltre due metri e largo 2, in cui passano tutte le utenze e tutti cavi e le tubazioni necessarie alla vita cittadina, dall’acqua al gas, alla fibra. Con tombini di accesso per raggiungere la zona ispezionabile ogni 60 metri, permette di controllare ogni possibile guasto e anomalia grazie alla possibilità di percorrere il tunnel da personale addetto.

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I restauri al patrimonio storico e artistico vanno avanti a ritmo serrato. La maggior parte delle 99 chiese de L’Aquila sono state danneggiate dal terremoto. Ad oggi è stato completato il restauro della Basilica di Collemaggio e di altre cinque chiese e il Palazzo Ardinghelli una volta terminato sarà la sede del Maxxi L’Aquila. Si procede con il restauro delle altre chiese, con interventi mirati a sopperire a tutte le criticità avvenute col terremoto in modo da permettere all’edificio di resistere ad un eventuale altro sisma. Nella Chiesa di San Silvestro, edificio del 1200, è stata consolidata la volta in acciaio e creata una struttura inox per la torre campanaria. I lavori hanno permesso la scoperta di parti pittoriche sulle navate, occultate da precedenti intonaci. Attualmente è in corso il rifacimento del pavimento e il restauro degli affreschi e si spera di finire lavori entro l’estate.

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Nella Chiesa di Santa Maria della Misericordia riparando i danni del terremoto si è incappati in fortunose scoperte come gli affreschi del ‘500 riemersi dietro delle nicchie e che erano stati occultati dal restauro seguito al terremoto del 1703.

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Stanno tornando anche gli studenti, che prima del terremoto erano 30mila. Uno dei fiori all’occhiello è il Gran Sasso Science Institute dove un corso triennale di profilo mondiale accoglie ogni anno 40 studenti selezionati su 1500 domande. Il punto di forza è l’innovazione. Non lontano da qui infatti, opera l’INFN, i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Il centro direzionale e gli uffici sono ad Assergi, ma i laboratori veri e propri si trovano sotto 1.400 metri di roccia del Gran Sasso, a cui si accede tramite il tunnel autostradale che attraversa la montagna in direzione Roma. Si tratta dei più grandi laboratori sotterranei del mondo in cui si realizzano esperimenti di fisica delle particelle, astrofisica delle particelle e astrofisica nucleare.

I Laboratori, monitorati giorno e notte da personale altamente specializzato, sono utilizzati come struttura a livello mondiale da scienziati provenienti da oltre 25 paesi del mondo che lavorano in 3 sale sperimentali grandi ognuna circa 100 metri e alta 20. Attualmente ci sono circa mille i ricercatori che lavorano a 15 esperimenti.

www.officinalaquila.it


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