Palati Raffinati

 gastro ala turka ad antalya in vetrina il meglio dell enogastronomia turca 01

Grande è la cultura enogastronomica della Turchia, e il il suo agroalimentare, di terra è di mare, ha sempre rappresentato un patrimonio di sapori spesso inediti per i visitatori di questo grande Paese. Ora, anche sulla scia della grande sensibilità e consapevolezza sulla qualità del cibo ormai diffusa in tutte le latitudini, anche la Turchia vuole dimostrare la sua attrattività in questo settore, con uno sguardo alle nuove frontiere del gusto e alle nuove tecnologie della cucina. Dopo la risonanza anche internazionale della prima edizione, lo scorso anno, del Gastro Entertainment Istambul, le istituzioni delle varie province turche stanno promuovendo manifestazioni sul food & wine che si affiancano alle offerte culturali e a quelle sportive, coinvolgendo produttori, artigiani del cibo e ristoratori.

L'ultima grande manifestazione, Gastro Ala Turka, si è appena conclusa ad Antalya, città antica a vocazione turistica nel sud del Paese, detta la "perla del Mediterraneo". Per tre giorni ha attirato cittadini e visitatori nei vari stand con degustazioni, cooking show e approfondimenti tematici. Ospite d'onore, la Scuola di cucina Cordon Bleu di Istanbul, venuta in forze con tutta la sua numerosa brigata.

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La Turchia è un Paese affascinante, in bilico geograficamente e culturalmente tra Oriente e Occidente, che sa offrire un melting pot del gusto nato dalla stratificazione delle varie culture ma in cui restano ben identificabili le suggestioni ottomane. La tavola qui è soprattutto convivialità: i cibi sono messi al centro della tavola e tutti insieme se ne servono. Trionfano come meze (antipasti) le insalate coloratissime e le salse, da gustarsi con le rotonde e schiacciate focacce al sesamo che conservano l'impronta della mano del fornaio e zuppe con verdure e uova sode. Le carni di agnello o di bue sono spesso servite arrostite e portano genericamente il nome di kebab. Ma non hanno niente a che fare con l'omonimo popolarissimo street food diffuso in tutto il mondo che è il doner (che gira) . I pesci, che abbondano in un mare pescosissimo, sono serviti spesso a tranci e talvolta nel panino come il balik ekmek. Lo yogurt è in quasi tutte le salse ed accompagna sempre i dalma, (verdure ripiene). Squisiti i popolarissimi involtini di riso in foglie di vite e i kofte (polpette di carne o verdura, spesso piccanti). Succulente e dolcissime le uve da tavola che vengono esportate in tutto il mondo, e la produzione di vino è in grande sviluppo, anche se per consuetudine qui a tavola non si beve. Talvolta appare un bicchierino di raki, a base di anice. Su tutte le bottiglie è bene in vista un monito sui rischi dell'alcool, ma una buona selezione di vini è un vanto per le enoteche e i bar e i ristoranti degli alberghi. Proprio a un centinaio di km da Antalya c'è una famosa cantina, la Likya Wines di Burak Ozkan, che miete allori anche nelle varie competizioni internazionali.

La città, capoluogo dell'omonima provincia, si affaccia di un ampio golfo naturale, ai piedi del monte Tauro con due vette di circa 3.500 mt. E'considerata la capitale del turismo turco per le sue immense spiagge e per le bellezze naturali, dalle foreste ai laghi fino alle cascate . Merita una visita quella di Duden con la sua Grotta delle streghe. Antalya è famosa per il suo patrimonio archeologico, disseminato ovunque, dalla Porta di Adriano e il Minareto Scanalato nelle stradine della città vecchia dall'impianto ottomano fino alle strade consolari romane ancora bordate di colonne. Imperdibile il Museo Archeologico, ricco di preziosi reperti che ricostruisce la storia della città, dai primi insediamenti paleolitici al periodo greco e romano, con oggetti delle dominazioni bizantina, saracene e romana. Vengono da tutto il mondo per ammirarlo, insieme ad un vero capolavoro: il teatro antico di Aspendos, il meglio conservato e il più imponente dell'Asia e dell'Africa è proprio qui.

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Sempre lungo la magnifica riviera si trovano i più lussuosi alberghi del mondo, come l'Akra, con suites presidenziali, piscine, spa e teatro con continui concerti con star internazionali. Gli appassionati del mare trovano davvero tutto, dalle baie alle spiagge incontaminate e gli amanti del golf la considerano una meta prestigiosa perché i campi sono bellissimi e realizzati secondo i migliori standard internazionali.

Come ogni città antica la cui storia si perde nella notte dei tempi, anche Antalya ha la sua leggenda, che ne spiega anche il nome. Si dice che il re Attalo II nel Ii sec. A. C.mandò i suoi fidi a cercare il posto più bello del mondo "che sia l'invidia degli altri sovrani". Quando videro le incomparabili bellezze naturali del luogo tornarono alla reggia di Pergamo giurando che era quello il luogo più bello del mondo. E così vi fu fondata Attaleia in onore del sovrano. Sembra che anche tante regine come Cleopatra e imperatori come Adriano, amassero bagnarsi nelle sue acque limpide. Oggi Antalya ha un milione di abitanti e uno skyline di modernissimi alberghi, ma sa offrire ancora angoli affascinanti come parti di mura antiche, moschee e le tradizionali di legno e pietra. Come dovunque - la globalizzazione è inarrestabile - impazza il fast food: hamburger e pizza. Ma ci sono anche tanti piccoli ristorantini di pesce e di kebab, dove si può mangiare con poco e concludere con il bicchierino di the forte o con il caffè alla turca.

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La gastronomia di tradizione resta tuttavia un richiamo interessante per i visitatori - come ci dice Ceylan Pirinccioglu, direttore di Vip Turizm. "L'offerta enogastronomica, che fa parte di quella culturale, può essere una interessante attrattiva turistica destagionalizzata, soprattutto per quei visitatori del cosiddetto turismo esperienziale che vogliono conoscere la nostra storia e le nostre tradizioni. Ma anche in Turchia sta nascendo un movimento di giovani chef che vogliono confrontarsi con il mondo e fanno stage all'estero per fare ricerca e valorizzare al meglio i nostri prodotti agricoli e dell'allevamento".

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Anche ad Antalya i grandi alberghi organizzano corsi di cucina e gli chef fanno a gara per offrire prodotti e piatti tradizionali. In omaggio all'albero simbolo del Mediterraneo, l'olivo, l'Hotel Agra alla postazione breakfast - che pare non abbia rivali - presenta dieci grandi ceste con altrettante qualità di olive. Ma c'è davvero ogni specialità, anche straniera, tranne - va da sé - bacon e carne di maiale, perché il Paese è a maggioranza musulmana anche se convivono pacificamente tutte le fedi.


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