Incontri D'Autore

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In viaggio con "Auto e moto d'epoca" alla Fiera di Padova dal 23 al 25 ottobre 2009

foto Matteo Saraggi

Per gli amanti dei motori d'antan l'appuntamento annuo è con "Auto e moto d'epoca" uno dei più importanti incontri che si svolgerà alla fiera di Padova dal 23 al 25 ottobre, vero e proprio palcoscenico per le "signore a quattro ruote".
Mai come oggi il collezionismo del motore si è affermato non solo come fenomeno di costume, di prestigio, ma è divenuto anche motivo di investimento. Da quando è nata l'auto è divenuta il simbolo "divorante", un onnipotente feticcio, lo status symbol del potere, ma anche del narcisismo e cambiarla periodicamente è sinonimo di benessere.
Lo scorso anno nei 90.000 mq espositivi, degli 11 padiglioni, sono state oltre 2.000 le auto e le moto esposte di cui oltre la metà in vendita. Questo importante appuntamento non coinvolge solo i collezionisti, ma anche tutti gli appassionati di automobili e moto d'epoca che qui possono incontrare anche le sezioni espositive dedicate alle case automobilistiche con i relativi club e le scuderie, i commercianti e i restauratori, la ricambistica e il modellismo.
Ricco di iniziative culturali e di sorprese per gli appassionati questa edizione vede tra i protagonisti l'Alfa Romeo, la Lancia e la Fiat Abarth che presenteranno i rispettivi club mostrando al visitatore i modelli storici che hanno reso celebre il proprio marchio.
I club vedranno sfilare federazioni prestigiose, come l'ASI con oltre 130.000 iscritti che rappresenta il motorismo storico italiano presso gli organi nazionali e internazionali del settore. Saranno presenti il "Topolino Club Italia", la "Zagato Car Club" e i club della "Mercedes Club Italia". Per il 50mo lancio della Bianchina, modello Cabriolet e Panoramica saranno esposti i primi esemplari prodotti, mentre il "Museo Storico della Polizia di Stato" presenterà una serie delle mitiche "volanti" e non mancherò anche un settore dedicato alla motonautica con barche da corsa d'epoca.
Quest'anno verrà aggiunto un padiglione in più per i commercianti di auto e moto d'epoca che esporranno i modelli più richiesti a livello internazionale.
Gli appassionati troveranno anche uno spazio dedicato alle preparazioni specifiche per competizioni sportive e gare di regolarità e la possibilità di iscriversi alle più prestigiose manifestazioni come la Winter Marathon.
Chi ricerca i ricambi della propria auto o moto d'epoca, il pezzo raro per la propria collezione o qualche accessorio per rendere piè singolare e unica la propria vettura, potrà scoprire ogni "pezzo", ogni "particolare" alla mostra accessori. Non mancheranno le aziende di cerchi e di gomme, preparazioni motoristiche, ma anche documentazioni, libretti d'uso, giocattoli in latta a tiratura limitata, modellini unici e a dimensioni reali.
Vi sarà anche una sezione riservata al collezionismo d'autore a all'oggettistica raffinata e uno dedicato all'abbigliamento vario e inusuale, orologeria, accessori e persino all'enogastronomia di qualità. 
Eventi, raduni, convegni, mostre tematiche, ma indubbiamente la parte più attesa è l'asta di Coys la celebre maison britannica che porterà all'asta vetture come quelle battute all'asta nelle scorse edizioni e vendute a prezzi da... capogiro: la Mercedes di Padre Pio, la Ford Thunderbird di Thelma e Louise, la Fiat di Benito Mussolini.

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Ma non si può parlare di una mostra di tale importanza mondiale senza accennare a qualche notizia sulle origini dell'automobile.
Le prime Isotta Fraschini nascono a Milano nel 1902. Cesare Isotta e i fratelli Antonio, Oreste e Vincenzo Fraschini creano quello che diventerà uno dei simboli della storia dell'automobile: la Isotta Fraschini. 
L'automobile ben presto diventerà uno dei simboli del lusso, dell'agiatezza e anche nel corso degli anni non perderà il prestigio: ancora oggi per certe culture possedere un'automobile, anche se più idonea alla rottamazione che alla circolazione, rimane un simbolo di potere.
Con l'evento del motore ben presto nasce lo sport delle corse automobilistiche. In America, nel 1908 in una competizione sportiva la Casa milanese stabilì un record assoluto con la sorprendente velocità di... ben 105 km all'ora, impensabile per quell'epoca, ma che indubbiamente creò ancora più prestigio alla Casa automobilistica. 
Durante la Prima Guerra Mondiale, per necessità si passò dalle auto sportive alla creazioni di motori per aerei, dirigibili e anche mezzi militari, come i MAS, i camion militari e i rimorchi per il trasporto delle truppe.
La crisi del dopoguerra spinse la Casa milanese a ricercare un mercato più vasto e per la clientela internazionale realizzò un modello che fosse l'espressione di eleganza e raffinatezza, un'auto che potesse divenire una delle più desiderate del mondo e creò l'auto dei sogni che ogni americano degli anni '30 adottò! E il costo: poco più di una normale cena a due, "solo", si... fa per dire, 150.000 lire. Auto di classe e prestigio, simbolo di potere, ostentazione delle proprie disponibilità finanziarie: divenne l'auto di ricchi magnati, dello scià e del Santo Padre.
Siamo negli anni '40 l'America della Seconda Guerra Mondiale introduce il chewing gum... la "gomma da masticare", le calze di nylon, il boogie-woogie: è il progresso americano! 
Gli anni '50 segnarono l'epoca del rock n'roll, del boom economico e del progresso la cui evoluzione è inarrestabile e spesso l'oggetto appena acquistato in breve tempo diventa "antiquato". Si creano nuove frontiere progressiste e così, lentamente, crolla il mito di questa marca automobilistica, ma non il suo ricordo e ancora oggi resta il sogno di molti appassionati.
Anche altri importanti marchi statunitensi che hanno fatto la storia dell'automobile lasciano spazio ad auto sempre più prestigiose e moderne. 
La Seconda Guerra Mondiale è ormai solo un ricordo, l'America torna a rivivere e avanzano i marchi statunitensi che hanno fatto la storia dell'automobile.
La Cadillac, nata nel 1902, negli anni '50/60 diviene l'auto di prestigio dei divi del cinematografo. 
La Rolls-Royce britannica, nata nel 1906, è pressochè... irraggiungibile per il prezzo talmente elevato da diventare il simbolo esclusivo dei sovrani e degli sceicchi, dei ricchi dell'alta società.

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L'Italia dimentica la nera Balilla, il sogno della piccola borghesia e del benessere dell'epoca fascista, l'auto considerata per tutti, ... o quasi, e il dopoguerra diviene l'epoca della Topolino e degli scooter: quasi tutti gli italiani posseggono una Lambretta o la Vespa.

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Ma è tempo delle "piccole" e preziose "scatole con le ruote", come la Citroen, bruttina... ma che fa molto "snob" nella Francia di De Gaulle.
Gli anni '60 non ci regalano solo la Coca Cola, il juke box e i miti come Celentano, Rita Pavone, Mina, Patty Pravo, Bobby Solo e altri intramontabili voci, ma portano nelle sale cinematografiche il "Maggiolino matto" della Walt Disney, la "numero 53", l'auto che spopolerà non solo nei cinema ma anche nelle concessionarie mondiali divenendo l'auto del secolo.  La Volkswagen, nata dalla mente tedesca ai tempi di Hitler, grazie ad Herbie, l'auto capace di pensare, parlare e provare emozioni, ci farà sorridere, ma sarà anche l'auto che entrerà nelle nostre case, o meglio... nei nostri garage, divenendo l'auto simbolo di quegli anni.
La francese Bugatti, lussuosa vettura dei primi del 1900, nel 1925 e per quattro anni fu la protagonista assoluta alla "Targa Florio" divenendo l'auto da corsa piè ambita. Tra alti e bassi si giunse al 1995 quando la versione più accessoriata costava... oltre un miliardo di vecchie lire, poi si ebbe il declino. Al Salone di Francoforte del 2007 era presente in edizione limitata a soli 5 esemplari.
Nel 2009 all'asta di Pebble Beach un tipo di questa prestigiosa auto viene venduta alla cifra di 1,4 milioni di euro... tasse escluse, mentre ad un'altra versione la velocità verrà autolimitata a "soli" 360 km l'ora... E milioni di dollari è stato il prezzo raggiunto all'asta, per il primo esemplare della Gran Sport di cui ne esistono solo 150 esemplari.
Ma la Bugatti resta tragicamente legata al destino dell'enigmatica quanto avventurosa figura della ballerina Isadora Duncan che nel 1927 morì strangolata dalla lunga sciarpa le cui frange si impigliarono nelle ruote dell'auto sulla quale stava allontanandosi salutando gli amici.
Tra le più prestigiose case di automobili da corsa la più famosa è indubbiamente la Ferrari, nota anche come "Testa Rossa o la Rossa di Maranello" (Modena) della Scuderia Ferrari. 
Il Cavallino Rampante, simbolo di questa auto è quello che il maggiore Francesco Baratta, aviatore romagnolo e asso della Prima Guerra Mondiale (1888/1918) faceva dipingere sui fianchi dei suoi aerei, infatti era lo stemma del 2° Reggimento Piemonte Reale Cavalleria, dipinto però di colore rosso, mentre il colore nero venne adottato dopo la sua morte, in segno di lutto, dai compagni di squadriglia. Lo stemma fu donato a Enzo Ferrari nel 1923 dalla contessa Paolina, madre di Baracca, come portafortuna. In seguito venne modificato: la coda non scende verso il basso e il colore giallo che fa da sfondo è quello di Modena. 
Nata nel 1929 a Modena la Scuderia Ferrari inizialmente prepara e porta in gara le auto della Alfa Romeo, ma solo nel 1939 diventa Auto Avio Costruzioni e nel 1947 inizia a costruire principalmente auto.

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Le auto da corsa, fin dagli anni '20 venivano verniciate di rosso. 
Grandi nomi segnarono le corse vittoriose della Scuderia Ferrari, da Tazio Nuvolari a Juan Manuel Fangio, Niki Lauda, Gilles Villeneuve, Alain Prost, Michael Schumacher, Jean Alesi, Felipe Massa. 
Mitica la Ferrari Formula 1 di Schumacher, del 2005.
Tutto questo e altro ancora ci attendono ad Auto e moto d'Epoca, alla fiera di Padova. INFO: 
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.autoemotodepoca.com


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