Palati Raffinati

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Grande successo per il terzo anniversario del “National Fettuccine Alfredo Day 2018”, ricorrenza che celebra in tutto il mondo le leggendarie Fettuccine Alfredo, nate più di un secolo fa nel ristorante Alfredo alla Scrofa e divenuto piatto planetario copiato in tutto il mondo. Per l’occasione e per festeggiare questo piatto che per la sua bontà ha visto transitare tra i tavoli del locale centinaia di personaggi noti e meno noti del mondo dello spettacolo, dello sport, della politica, dell’arte, della cultura, ecc. è nato un libro, “Fettuccine Alfredo: una vera storia d’amore”.

Il libro, edito da Agra, è stato scritto da Clementina Pipola, che ci racconta come è nata l’idea di scrivere un libro sulle fettuccine di Alfredo: “ho sentito che le fettuccine di Alfredo avevano il bisogno di essere raccontate. Queste pareti trasudano storia e volevo raccontare come questo piatto è diventato famoso e si è diffuso in tutto il mondo”. “Il libro racconta la storia di noi, della nostra famiglia. E’ stato un grande lavoro di raccolta di documenti, foto, interviste agli anziani della famiglia”, gli fa eco Veronica Salvatori, che con il marito Mario Mazzetti è l’erede del ristorante ceduto da Alfredo ai propri bisnonni. Il papà di Veronica, Ubaldo Salvatori, da 46 anni porta avanti la tradizione di mantecatore delle storiche fettuccine: “Avevo 17 anni e mezzo quando ho messo piede qui dentro cominciando dai lavori più umili e migliorando sempre di più le mie competenze. Molti dei personaggi delle fotografie appese alle pareti li ho conosciuti di persona”. Gli chiediamo quante sono le fotografie di vip che arredano i due piani del locale: “tante, così tante che ogni tanto le cambiamo a rotazione per dare spazio a tutti” ci risponde.

Clementina Pipola, partendo per le sue ricerche storiche dal Libro De Arte Coquinaria del Maestro Martino da Como, precursore dei più noti gastronomi italiani, indaga sulle origini delle fettuccine di Alfredo che potrebbero avere natali antichissimi: ci sono prove evidenti infatti che già nel 1400 a Roma si mangiava qualcosa di simile, prima ancora dei bucatini all’amatriciana o dei rigatoni alla gricia.

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Nate nel 1908 da un’idea di Alfredo Di Lelio, ristoratore in Piazza Rosa, che per la moglie debole per il parto crea una pasta leggera condita con molto burro e parmigiano, le fettuccine di Alfredo diventano famose oltreoceano grazie agli attori statunitensi Douglas Fairbanks e Mary Pickford che nel 1920 arrivano a Roma per la luna di miele e rimangono così entusiasti delle fettuccine di Alfredo che tornati in America ne parlano con tutti gli amici di Hollywood decretandone il successo. Non c’è attore che arrivato a Roma e non vada ad assaporare le fettuccine da Alfredo. La stima dei due attori per Alfredo si concretizza poi nel 1927 con un regalo a tema: due posate d’oro che ancora fanno parte dei cimeli del locale. 

Il resto è storia, molta della quale è racchiusa nel libro degli ospiti che riporta le firme di uomini e donne straordinarie, come Marylin Monroe, Tony Curtis, Ava Gardner, Jimi Hendrix, Brigitte Bardot, Ringo Starr, Lucia Bosé, Vittorio Gassman e Federico Fellini solo per citarne alcuni.

“Le Fettuccine sono da sempre state, e sempre saranno, un gesto d’amore, una dedica speciale, un atto di riconoscenza, condivisione e premura verso chi le assaggia – ha dichiarato Mario Mozzetti – per questo il libro esplora la profonda identità di una ricetta che non è semplicemente l’unione di tre ingredienti, ma un vero e proprio simbolo della cultura italiana che ha saputo dialogare con le generazioni, interpretando sempre e in ogni momento storico un profondo senso d’amore”.

Il locale è inserito nell’elenco dei locali storici d’Italia.

Per saperne di più: www.alfredoallascrofa.com


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