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La Calabria, col suo mare di cristallo, i fiumi che l' attraversano e le foreste che fanno pensare al Grande Nord, è una terra ancora quasi inesplorata. Ma se è la natura a dominare, le città e i borghi con i loro siti archeologici e storici ci mostrano il teatro della storia, un palcoscenico dove sono passati tanti popoli, conquistatori e conquistati. E tutti hanno lasciato una traccia, nella pietra ma soprattutto nella cultura, anche in quella enogastronomica. Se -come dicono gli indicatori turistici- per un visitatore su tre la motivazione di un viaggio è la conoscenza dei gusti e delle tradizioni della tavola della destinazione scelta, la Calabria è una meta perfetta per intraprendere un viaggio conviviale dentro a un altro viaggio.

Un percorso all'insegna del gusto, che si intreccia con quello culturale, è quanto propone un’associazione no profit di Cosenza: “Gusto in Movimento”. I due fondatori, i cosentini Salvatore Lione e Franco Morrone, per amore della loro regione, partendo dalle realtà della provincia di Cosenza hanno predisposto vari percorsi in questa che è una città ricca di storia, antica e nello stesso tempo vivace e attenta agli stimoli dell’arte contemporanea. Ma l'area proposta spazia fino alle immense distese della Sila, il Parco nazionale che rientra nelle provincie di Cosenza, Catanzaro e Crotone. Emozioni da Far West sono garantite a bordo di un trenino a vapore che l'attraversa parzialmente. Nessun pericolo di assalti, al massimo un incontro non troppo ravvicinato con il lupo silano, specie protetta come il resto della fauna e della flora locale.

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Tra i siti storici lasciati dagli antichi popoli, Longobardi, Saraceni, Bizantini, Normanni, Svevi, Borboni fino ai francesi e ai piemontesi, sorprende vedere la presenza di tanti uomini legati alle tradizioni locali e impegnati in mestieri e attività altrove scomparsi. In più, a rendere unico ogni spazio di questo territorio è il suo grande patrimonio di biodiversità, piccole produzioni che difficilmente arrivano nei grandi mercati nazionali.

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“Gusto in Movimento” ha l’ambizione di far conoscere queste eccellenze attraverso i diretti protagonisti, piccoli artigiani orgogliosi dell'unicità del loro lavoro. Entrando nella loro cultura alimentare e sedendosi alla loro tavola il turista si accorge di essere percepito come ospite, parte della realtà che lo accoglie. Il progetto "Gustiamo la Calabria" , messo a punto lo scorso anno dai cosentini Salvatore Lione e da Franco Morrone, ha di fatto anticipato quello che le istituzioni e i ministeri delle Politiche Agricole e dei Beni Culturali hanno inteso fare nominando il 2018 Anno del Cibo. Con loro e con accompagnatori qualificati è possibile disegnare vari percorsi attraverso tappe golose.

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Si possono visitare piccoli caseifici familiari, come quello sull’Altipiano Silano, a Camigliatello, dove è attiva una piccola azienda che fa caciocavalli e mozzarella con il latte di pochi capi di bestiame e gestisce una struttura alloggiativa con ristorante ("Agriturismo Quattro stelle"). C’è poi chi - come Salvatore Tarasi detto Sasà - coltiva patate, una specie autoctona dal sapore intenso che meriterebbe di essere conosciuta fuori dai confini regionali per le sue qualità organolettiche e nutrizionali. C’è chi privilegia ostinatamente la qualità rispetto alla quantità, limitando l'espansione aziendale. E' il caso di Adriano Ferrari, che alleva e trasforma ogni anno solo pochi capi del pregiato suino nero calabrese. Difficile dimenticare, dopo averli gustati, i suoi capocolli, le soppressate e la famosa 'Nduja, scarlatta e indiavolata per l'abbondante peperoncino.

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C’è anche chi - come l’azienda “Natura Med”, di cui è tra i soci fondatori Antonio Massarotto, presidente del Consorzio di tutela della liquirizia Dop di Calabria, la più pregiata del mondo, produce e trasforma questo “oro nero”, dal 2011 a denominazione di origine controllata. E' un lavoro difficile perchè si parte dalle radici che crescono spontanee, mature per la lavorazione solo ogni quattro anni. Dopo lo scavo e l'asciugatura comincia il complesso processo di estrazione del succo. Solo dopo infiniti passaggi la liquirizia si concentra in una massa nera che poi va spezzettata e lavorata in vari formati. E’ un potente anti-infiammatorio, ma con quel gusto unico, dolce e amaro, è soprattutto buona.

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Sui vini poi la Calabria non ha nulla da invidiare ad altre regioni altrettanto vocate. Avevano cominciato i greci a piantare la vite nel VII sec. a.c. e i romani non sono stati da meno, come dimostrano le tante anfore ritrovate e le monete su cui sono incisi grappoli e foglie di vite. Tanti i vitigni autoctoni che alimentano e arricchiscono la vitalità del comparto come gaglioppo, maglioppo, mantonico, guardavalle, moscato di Alessandria, di cui le cantine hanno compreso il valore e le potenzialità espressive. La giovane azienda Viola è nata proprio per questo, sviluppando la coltivazione a regime biologico di una qualità di moscato e creando grandi etichette. Per sentire il profumo del pane è pronto ad accogliere i visitatori uno storico forno cosentino, "Terre di grani", che produce secondo tradizione cominciando dalla selezione delle farine ma con tecnologie innovative.

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Anche la città di Cosenza, dominata dal possente Castello Svevo-Aragonese, può offrire luoghi del gusto, piccole trattorie tra i vicoli, le chiese e i conventi della Città Vecchia ed eleganti ristoranti come quello ricavato dai saloni dello storico e nobiliare Palazzo Salfi. Dove Il fiume Busento confluisce nel Crati, proprio nel centro della città, la leggenda vuole che vi sia sepolto, con il suo cavallo e tutte le ricchezze, il Re Alarico, re dei Visigoti arrivato a Cosenza intorno al 409 d.c. e ivi morto di malaria. Ancora oggi studiosi di tutto il mondo vengono a Cosenza per contribuire alla ricerca tomba e del tesoro del re barbaro. Ma c'è anche da visitare il duecentesco Duomo, patrimonio Unesco come "testimone di una cultura di pace" e tanti altri edifici della fede.

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Sorprende anche la Cosenza moderna, amante dell’arte e del design. C’è il Museo all’aperto Bilotti, ci sono i Box Art, minuscoli atelier sul fiume che ospitano artisti internazionali che alla fine del soggiorno lasciano un’opera e, in arrivo, una grande sfera di Arnaldo Pomodoro. Anche L’amministrazione cittadina, all’avanguardia per scelte innovative, promuove la visibilità di questa bella città del Sud, che sorge su sette colli come Roma, e della sua provincia tutta da scoprire e da gustare.

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www.comune.cosenza.gov.it


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