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Ritorna il Natale e si riaccende la magia di una tradizione tipicamente italiana: il presepe vivente. Nel Lazio antichi paesini si trasformano nella Palestina dei tempi di Gesù e tra le antiche case e nei vicoli illuminati dalla fioca luce delle torce rivivono scene bibliche e mestieri oggi scomparsi: il cestaio, lo scalpellino, il fabbro, il cacciatore, il pastore, le lavandaie, il mercato contadino, il forno del pane, ecc.

Tra i numerosi presepi laziali segnaliamo:

Corchiano (VT) – 8 dicembre 2017 - 7 gennaio 2018

La colonna sonora di Nicola Piovani e la voce narrante di Gigi Proietti accompagneranno i visitatori nella magica atmosfera del Presepe Vivente di Corchiano. Già, perché quello che va in scena nel grazioso paese in provincia di Viterbo non è una semplice rappresentazione della Sacra Natività ma un vero e proprio spettacolo teatrale all’aperto, impreziosito dalle note del grande compositore e dall’abilità vocale dell’attore romano. L’appuntamento con la 48esima edizione dell’evento è fissato il 25, 26, 30 e 31 dicembre 2017, e ancora l’1, 6 e 7 gennaio 2018: dalle 17.30 in poi i visitatori potranno apprezzare la scenografia che si arricchirà di nuovi e sorprendenti scorci, mestieri ed effetti speciali, e a fare il resto saranno i costumi che riprendono fedelmente i vestiti del tempo e gli effetti di scena. Dopo tanti anni, inoltre, il Presepe tornerà nella sua suggestiva ambientazione naturale originaria: il centro storico del borgo, con i suoi vicoli e le piazze illuminate e decorate per l’occasione.

Nessun evento riesce a coinvolgere la comunità locale come il Presepe Vivente, l’unico a poter contare su un bambinello “vero”, con i genitori che fanno a gara per vedere il proprio piccolo in braccio a Maria; e chi alcuni anni fa fu protagonista nel ruolo di bambinello, ora torna a portare il figlio per far sì che diventi interprete, a sua volta, di uno dei presepi più emozionati del Natale.

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Dall’8 dicembre in poi inoltre, nelle vecchie cantine riaperte per l’occasione, sarà allestito un Mercatino di Natale che proporrà tutti i weekend prodotti di artigianato locale e delizie gastronomiche del territorio. Nei giorni di spettacolo saranno organizzate anche visite guidate all’antico borgo e alle forre, delle gole strette e profonde, incassate fra le rocce e incise da un corso d’acqua, tipiche di questo tratto del Viterbese.

Sarà difficile restare indifferenti di fronte alla bellezza del “Monumento Naturale delle Forre” che sorge lungo il Rio Fratta, un affluente del Tevere, all’interno di un’area ricca di bellezze naturalistiche e di importanti testimonianze del passato: cavernette preistoriche e protostoriche, tombe e vie cave falische, un ponte romano e un tratto della via Amerina; e ancora antiche mole e opere idrauliche falische, nonché una centrale idroelettrica che, in funzione fino ai primi anni Sessanta, rappresenta un interessante esempio di archeologia industriale. Corchiano, inoltre, è un centro di origini antichissime che affonda le sue radici nell’antica Fescennium, una delle città più importanti della civiltà Falisca. Appena fuori da Corchiano, in località Madonna del Soccorso, sono visibili diverse tombe del tipo rupestre risalenti al IV – III Secolo a.C., mentre di grande suggestione è la tagliata conosciuta come “la Cava di S. Egidio”, una profonda strada scavata nel tufo alta più di 10 metri che conserva sulle pareti due iscrizioni etrusche.

Tarquinia (VT) – 26 dicembre 2017 – 6 gennaio 2018

La Betlemme di 2000 anni fa prende vita in un’antichissima città etrusca dell’Alto Lazio. E’ la magia del Presepe Vivente di Tarquinia, che torna il 26 e 30 dicembre 2017 e il 6 gennaio 2018, confermando la sua fortunata formula e proponendo al contempo tante interessanti novità. Fachiri, serpenti, giochi di fuoco, danze con le spade e molto altro ancora per uno spettacolo nello spettacolo.

Si tratta dell’evento più atteso nelle cittadina in provincia di Viterbo - per il quale è previsto anche un annullo speciale sul francobollo di Poste Italiane - con centinaia di volontari che lavorano all’allestimento per tre lunghi mesi: ogni anno le scenografie - degne di uno spettacolo teatrale - rendono davvero mozzafiato il percorso con vista sulle colline della Tuscia, tra l’ingresso della chiesa della Santissima Trinità e i grandi spazi del convento di San Francesco.

Ogni quadro vivente, sarà una scena entusiasmante e anche gustosa! Nella locanda assaporerete una buona zuppa calda, bruschette con l’inconfondibile olio della Tuscia, castagne e vino. Dal pastore vedrete un diretta come si fa il formaggio.

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Un ruolo fondamentale è poi ricoperto dalle oltre 300 comparse protagoniste della rappresentazione: figuranti in costume, guardie romane, soldati, fornai, fabbri e pastori, saranno al centro di scene dialogate che renderanno il Presepe Vivente ancora più intenso e coinvolgente. E a fare il resto sarà il centro storico di Tarquinia, dagli angoli meno noti fino al convento di San Francesco, gioiello architettonico che domina la parte più alta della città e che indosserà il “vestito” più bello per regalare emozioni uniche ai visitatori e anche ai bimbi che potranno provare l’ebrezza della prima cavalcata.

Sarà insomma l’occasione per ammirare uno degli spettacoli sulla Natività più suggestivi del Centro Italia e per scoprire Tarquinia, nota per le sue origini etrusche e per la Necropoli con le tombe affrescate Patrimonio dell’Umanità Unesco: una testimonianza unica delle tecniche di pittura e della vita quotidiana di questo popolo, che rivive nelle colorate scene raffigurate lungo le pareti. La città custodisce molti reperti del suo glorioso passato all’interno del Museo Nazionale ospitato nel meraviglioso contesto di Palazzo Vitelleschi, mentre la parte antica conserva intatto il suo fascino medievale con le mura, le porte, le torri e chiese romaniche.
Sono previste visite guidate.

Greccio (RI) - 2 dicembre 2017 - 7 gennaio 2018

Per più di un mese, uno dei luoghi più suggestivi del Centro Italia si trasformerà nel “Borgo del Natale”. Greccio, d’altronde, vuol dire Presepio e non c’è luogo al Mondo dove questa tradizione si riesca a toccare con mano in maniera così profonda. Nel borgo immerso nella Valle Santa di Rieti, dopo un viaggio in Palestina, San Francesco decise di ricostruire con persone e animali del tempo le scene della Natività: e così il frate di Assisi e il nobile signore di Greccio Giovanni Velita realizzarono la rievocazione della nascita di Gesù, ovvero il primo Presepe della storia, che nei secoli successivi sarebbe stato replicato in tutte le case del mondo. Dal 1223 a oggi sono trascorsi ben 794 anni, eppure il filo indelebile che lega questo luogo a Betlemme è ancora più saldo che mai; e così il 24, 26 e 30 dicembre 2017, e ancora l’1, 5, 6 e 7 gennaio 2018, la Palestina tornerà a “traslocare” nel cuore della provincia di Rieti.

Per sei sere (il 24 dicembre alle ore 22.45 e tutti gli altri giorni alle 17.30) le ampie tribune con oltre 2000 posti a sedere e le tensostrutture riscaldate accoglieranno i visitatori provenienti da ogni parte d’Italia, che potranno ammirare la sceneggiatura curata in ogni minimo dettaglio, le musiche e lo spettacolare impianto di luci; a fare il resto sarà la bellezza del luogo – un anfiteatro che sorge nel piazzale antistante il Santuario di Greccio – la natura incontaminata, la fedeltà delle scene e dei costumi, la bravura e la devozione degli interpreti. Unico e inimitabile, ancora oggi il primo Presepe al Mondo si sviluppa attraverso sei quadri viventi, dalla vita dei francescani in queste zone all’accoglienza da parte di papa Onorio III della Regola scritta da Francesco, dall’autorizzazione concessa dal Santo Padre per la realizzazione del presepe fino al giorno in cui Greccio si trasformò in Betlemme.

lazio la magia dei presepi viventi 04Si tratta, insomma, di un evento molto diverso dagli spettacoli popolari che in questo periodo vengono organizzati in ogni angolo d’Italia: quella di Greccio è una rappresentazione che costituisce un momento di profonda fede cristiana e, al contempo, uno spettacolo unico al mondo; c’è infatti un filo indelebile che lega questo luogo a Betlemme: in Palestina si operò il mistero della divina incarnazione di Gesù, mentre a Greccio ebbe inizio, in forma del tutto nuova, la sua mistica rievocazione.

Il Presepe rappresenta il momento più importante dei festeggiamenti che coinvolgeranno in tutto il periodo natalizio il borgo in provincia di Rieti, edificato su speroni di roccia in una posizione che sembra impossibile: qui dal 2 dicembre al 7 gennaio (e nello specifico dal 2 al 10, il 16 e il 17, dal 23 al 26, il 30 e 31 dicembre e ancora l’1, 5, 6 e 7 gennaio) è in programma la 20esima edizione del Mercatino di Natale, la “Mostra Mercato dell’Artigianato e dell’Oggettistica per il Presepio”. Un’occasione unica per curiosare tra le tipiche casette di legno alla ricerca di artigianato natalizio ed artistico e di idee regalo, ma anche per riscoprire la vera tradizione del Presepe: ci sarà davvero l’imbarazzo delle scelta fra articoli natalizi intagliati nel legno, decorazioni in vetro, ceramiche, ricami, gioielli, profumi, candele, dipinti, cucito creativo, bijou, sculture ispirate alla natura, quaderni e agende in cuoio. Il tutto, ovviamente, senza dimenticare gli intrattenimenti per i più piccoli con la casa di Babbo Natale e il “Bimbo’s day” del 3 dicembre, la discesa acrobatica della Befana dal campanile del 5 gennaio, le squisite prelibatezze del panorama gastronomico locale e i particolari primi alla francescana.

Non mancheranno poi le visite guidate alla scoperta del centro storico completamente ristrutturato e del sentiero degli artisti, un museo a cielo aperto con 24 affreschi che abbelliscono i muri esterni delle case antiche; sarà inoltre possibile ammirare il Museo dei Presepi, che accoglie diverse espressioni artistiche della Natività provenienti da ogni parte d’Italia: qui saranno esposte anche le opere vincitrici del concorso “Un Presepe per Greccio”.

Sutri (VT) - 26 dicembre 2017 – 7 gennaio 2018

Antiche tombe rupestri dove la vita torna a pulsare come per magia. Un percorso di straordinaria bellezza che attraversa l’Anfiteatro Romano, il Mitreo e la Cattedrale. E centinaia di figuranti in costume d’epoca che si muovono alla luce fioca delle fiaccole romane. Sono questi “ingredienti” a rendere unico il Presepe Vivente di Sutri, gioiello della Tuscia Viterbese che ogni anno ripropone una delle più suggestive rivisitazioni della Sacra Natività, unico in Italia per la sua particolare ambientazione. Il 26 e il 30 dicembre 2017, e ancora l’1, 6 e 7 gennaio 2018, le tombe che sorgono proprio davanti alla via Cassia, sapientemente illuminate, saranno il teatro naturale nel quale saranno allestiti i quadri di vita quotidiana della Palestina di allora: e così per cinque sere, dalle 17.30 alle 19.30, i visitatori potranno viaggiare all’indietro nel tempo fra le ambientazioni della Palestina di 2000 anni fa.

Tutti resteranno affascinati davanti alle tombe e alle grotte adibite ad antiche abitazioni e lungo il percorso si potranno ammirare figuranti in costume d’epoca, guardie romane intente a difendere il proprio accampamento e uomini, donne e bambini impegnati nei lavori e nei giochi quotidiani; una piacevole musica di sottofondo accompagnerà i fabbri che lavorano il ferro, i soldati romani e i fornai intenti a cuocere il pane. Tutti questi personaggi sono insomma pronti a coinvolgere i visitatori in un’esperienza difficile da dimenticare, mentre il 6 gennaio sarà la volta di uno dei momenti più attesi: l’arrivo alla Grotta dei Magi, che raggiungeranno la Capanna della Natività partendo dalla Cattedrale.

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Assistere a uno dei Presepi Viventi più belli d’Italia sarà una buona occasione anche per scoprire i gioielli che Sutri custodisce gelosamente da anni, insieme una gastronomia tipica di altissima qualità. E’ il caso della Cattedrale di Santa Maria Assunta con la sua splendida cripta di epoca longobarda, oppure della Chiesa Templare di Santa Maria del Tempio, risalente alla metà del 1200 e utilizzata come tappa nel cammino sull’antica via Francigena che dalla Cattedrale di Canterbury portava a Roma. Vero e proprio cuscinetto geografico tra l’Etruria a Nord e a Ovest, l’Agro Falisco a Est e Roma a Sud, Sutri sorge su un alto sperone tufaceo che domina, oggi come ieri, la via Cassia: una posizione strategica che l’ha resa nei secoli snodo fondamentale per lo sviluppo della civiltà Etrusca e successivamente di quella Romana.

Nei giorni del Presepe, grande spazio sarà dato anche alla cucina tipica del Viterbese e dei Monti Cimini a partire dal prelibato fagiolo “della Regina”, che appartiene alla varietà borlotto: una delizia da provare nella tradizionale zuppa servita in ciotole di coccio e accompagnata con crostini di pane; già, perché anche il pane della Tuscia è un prodotto dalla genuinità e dalla fragranza uniche, cotto ancora nei forni a legna così come vuole la tradizione. Meritano sicuramente un assaggio le castagne e i funghi dei Monti Cimini – protagonisti di gustose ricette come le frittelle di castagnaccio e le fettuccine fatte a mano con funghi e salsicce – e ancora le nocciole della zona, la polenta con le costarelle e le carni alla brace.

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Foto © Marina Cioccoloni/Fuoriporta 


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