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“Uccideteli tutti, Dio riconoscerà i suoi!” Si consumava così il 21 luglio del 1209 l’eccidio di Beziers nel quale furono uccise circa 20mila persone. La crociata era in realtà contro i Catari (o albigesi) che vivevano nella città assediata ma al rifiuto della popolazione di consegnarli l’abate di Citeaux, Arnaud Amaury, pronunciò la terribile frase e diede l’ordine di annientare tutti.

Era l’inizio della crociata contro gli albigesi, bandita da Papa Innocenzo III nel 1208 per estirpare il catarismo dalla Linguadoca. Il catarismo era una sorta di cristianesimo dualistico che si opponeva alla Chiesa romana, giudicata corrotta. Si diffuse principalmente nei Balcani, in Italia del Nord (Sirmione e Verona), in Francia e Belgio del nord e nella regione di Albi. Col permesso dei signori di Provenza e del conte di Tolosa i catari cominciarono a predicare e a costruire una chiesa che si opponeva a quella ufficiale. E il Papa ad un certo punto decise, anche per appropriarsi dei loro beni, che dovevano essere annientati.

Oggi a testimonianza di quei tempi restano nel midi francese, tra l’Ariège e il Cabardes, Carcassonne e Albi, fortezze e castelli utilizzati dai catari come rifugio per sfuggire alle persecuzioni. Non dei veri castelli ma dei villaggi fortificati circondati da mura, posti in genere in cima a dei “pog” (collina rocciosa in occitano) e a cui si accedeva tramite stretti sentieri tortuosi che permettevano quindi di difenderli per bene. Impossibile assaltarli data la posizione, furono oggetto di lunghi assedi.

Trattasi di un itinerario di visita estremamente interessante perché comprende paesi medievali, castelli imponenti e ruderi impervi, e città grandiose come Carcassonne e Albi. Per chi vuole raggiungere la zona in aereo e poi prendere una macchina a noleggio la città più vicina è Tolosa, comodamente collegata con voli Air France - www.airfrance.it

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Il giro parte da Mirepoix, graziosa cittadina dal centro storico così intatto che viene il dubbio se si sia addormentata nel medioevo e abbia passato indenne i secoli per esser giunta in questo stato perfetto fino a noi. Dopo la visita alla cattedrale ci si può fermare in uno dei tanti bistrot della piazza del mercato per apprezzare una delle specialità regionali, la cassoulet (dall'occitano caçolet), zuppa a base di fagioli secchi (di solito bianchi) e di carne.

Verso sud si raggiunge Foix, cittadina dell’Ariège dominata dal castello dei conti di Foix in ottimo stato di conservazione. Una roccaforte inespugnabile con tre torri su un alto picco roccioso da dove si ha una splendida vista sulla citta e sulla valle dell’Ariège . Oggi il castello è sede del museo dipartimentale dell’Ariège e ospita mostre tematiche e collezioni.

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Prossima tappa Montségur, nel cuore dei Pirenei dell’Ariège, in cima ad un pog a 1208 metri di altezza da cui la vista spazia a 360 gradi. Montségur è considerato il “cuore” della religione catara, una fortezza che contava più di 500 catari che vivevano in armonia e amicizia. Ma il Papa decise che “bisognava tagliare la testa al drago” e dopo dieci mesi di assedio Montségur capitolò il 2 marzo del 1244. I catari che rifiutarono di abiurare la propria fede furono condannati e più di duecento morirono sul rogo che venne innalzato ai piedi del pog. Non si sa bene il punto esatto del rogo ma alcuni anni fa è stata posta una stele all’inizio del sentiero che sale ai resti della fortezza per ricordare l’evento. E’ in progetto la risistemazione del sentiero e di tutta l’area di accoglienza per rendere l’area più fruibile. Dopo la visita ai ruderi conviene fare tappa anche al villaggio di Montségur per visitare l’interessante museo dove sono esposti materiali ritrovati durante gli scavi. 

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Da Montségur una deviazione interessante sulla D9 verso Bélesta porta alla Fontana di Fontestorbes, una sorgente che presenta un particolare fenomeno di “intermittenza”, che avviene solamente nei mesi da luglio a novembre. Il fenomeno non è stato spiegato ma si suppone che sia frutto di un invaso che si riempie a tempi alterni, gonfiando e diminuendo la portata della piccola cascata, che passa dai 100 ai 1800 litri al secondo. Fenomeni del genere in Francia oltre a Fontestorbes ce ne sono altri tre, due in Vaucluse e uno in Francia centrale. Naturalmente numerose sono le leggende fiorite intorno al fenomeno, e si racconta che la notte il luogo sia punto di incontro delle fate.

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Entrando in Aude si prosegue per la visita di altre fortezze catare. La prima che si incontra sulla D117 è Puilaurens, ardita a 700 metri di altezza su una cresta rocciosa che domina la valle della Boulzane. Entrati dopo il barbacane da non perdere la bella torre della Dama Bianca oltre alla corte bassa, il mastio centrale e il cammino di ronda.

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Visitata Puilaurens il viaggio prosegue verso Peyrepertuse, ardita fortezza posta su un’impressionante cresta rocciosa che si estende da est ad ovest per quasi trecento metri e che è composta da un castello inferiore ed uno superiore (San Jordi) collegati tra loro da mura, torri, passaggi e una scalinata scavata nella roccia. Grandioso il panorama dal punto più alto e che permette di ammirare anche all’orizzonte l’imponente mastio di Queribus che è l’inevitabile prossima tappa, raggiungibile seguendo la D14 e la D123.

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Queribus si erge su uno sperone roccioso a 728 metri di altezza in una posizione spettacolare. Dall’alto della fortezza nei giorni limpidi lo sguardo si estende dai Pirenei fino al mare. Il nome proviene da Cherbucio, che significa “luogo abitato sulla roccia” ed infatti la configurazione del terreno è tale che il castello ne è una sua prosecuzione. Fu l’ultima fortezza catara a cadere in mano ai crociati nel 1255, ma la sua storia come baluardo di frontiera è continuata fino al trattato dei Pirenei . Dal 13mo al 17mo secolo ha difeso come fortezza militare i confini francesi.

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Si prosegue quindi verso Carcassonne che non ha bisogno di presentazioni: città medievale per eccellenza, con doppia cerchia di mura, torri difensive, vicoli acciottolati e case a colombage, nel XIII secolo fu assediata dall’esercito crociato che combatteva contro i catari. Un assedio breve, durato pochi giorni perché i crociati avevano tagliato i rifornimenti idrici alla città che si arrese dopo pochi giorni. I catari presenti in città furono costretti a lasciarla completamente nudi, secondo Pietro di les Vaux-de-Cernay, o solo con le braghe, secondo altre fonti. Oggi il suo centro storico e il Canal du Midi sono stati inseriti dall’Unesco nel Patrimonio dell’Umanità. Non resta che immergersi nell’atmosfera medievale che emana dal castello con i suoi camminamenti di ronda, dalla Basilica di Saint-Nazaire con le sue magnifiche vetrate del XII-XVI secolo, ), dalle numerose case storiche che si affacciano tra i vicoli cittadini prima di fermarsi in Place Carnot per una sosta ristoratrice in uno dei numerosi bistrot.

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Prossima tappa Albi, città che ha dato il nome ai catari, chiamati anche albigesi. Altra città costretta alla resa dopo l’assedio di Carcassonne. L’imponente cattedrale di Sainte-Cécile, gioiello del gotico meridionale, in mattoni rossi, testimonia la vittoria dell’ortodossia. Semplice all’esterno è ricchissima di decorazioni all’interno: ricami in stile gotico fiammeggiante nella tribuna, splendidi affreschi del giudizio universale sotto all’imponente organo e tanto altro. I magnifici giardini all’italiana del Palazzo Berbie si affacciano con una bella vista sul fiume Tarn e sul ponte vecchio.

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Ultima sosta a Cordes sur Ciel, il romantico paesino del dipartimento del Tarn eletto nel 2014 il "villaggio preferito dai Francesi" nell'ambito del concorso organizzato da France 2 che metteva in competizione 22 paesi delle regioni francesi. Una full immersion nel medioevo, a cominciare dalla piazza del mercato con un interessante pozzo per proseguire con le magnifiche case padronali dalle facciate decorate fino alla Port de l'Horloge.

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Dove sostare:
Mirepoix: Hotel Les Remparts - www.hotelremparts.com
Cucugnan: Auberge du vigneron www.auberge-vigneron.com
Per i camperisti:
Carcassonne: camping de la citè www.campingcitecarcassonne.com
Manses: camping Belrepayre Airstream & Retro Trailer Park www.airstreameurope.com
Montségur: parcheggio N 42.87416 E 001.82713
Mirepoix: AA N 43.08534 E 001.87290
Puillaurens: AA N 42.81001 E002.30858

Dove mangiare:
Montségur: Restaurant Costes Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Mirepoix: Restaurant Saint Maurice www.tourisme-mirepoix.com/?Le-Saint-Maurice#.WXeErtSLTs0
Carcassonne: Brasserie du donjon www.brassserie-donjon.fr

Per ulteriori informazioni:

www.tourisme-occitanie.com 

www.ariegepyrenees.com

www.tourisme-carcassonne.fr

www.tourisme-tarn.com

www.france.fr

Foto © Marina Cioccoloni


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