presentata a roma la guida oli d italia del gambero rosso 01
Dieci candeline spente in uno dei momenti più difficili per il nostro Paese. In questi 10 anni l’olio extravergine di oliva italiano ha fatto molta strada, dal punto di vista della qualità, un po’ meno sotto il profilo della politica agricola.

“La guida è nata 10 anni fa con l’obiettivo di valorizzare le eccellenze olearie made in Italy.” Ha commentato Paolo Cuccia, Presidente del Gambero Rosso “I prodotti selezionati in questa pubblicazione confermano l’altissima qualità e il costante miglioramento dell’Evo italiano. Come Gambero Rosso, siamo convinti che il futuro dell’oro verde della nostra Penisola, unico al mondo per caratteristiche organolettiche e complessità di produzione, consista nella comunicazione e nella promozione al fine di migliorare prezzi e marginalità. Continueremo ad impegnarci al fianco dei produttori per far sì che questo avvenga. Anche quest'anno la maggior parte degli oli extra vergine che ottengono il massimo punteggio delle Tre Foglie va sul mercato a prezzi superiori ai 30 euro per litro. Siamo sulla buona strada ma l'olio di qualità può ambire a livelli diffusi di prezzi superiori agli attuali”.

448 aziende e 750 oli: questi i numeri della decima edizione della guida Oli d'Italia 2020.

L’edizione 2020 dimostra che il mondo dell’extravergine artigianale è a livelli alti. Aumentano le etichette biologiche certificate (così come quelle che bio lo sono, ma senza certificato) e aumenta la voglia di metterci la faccia da parte dei coltivatori-trasformatori. Come fu per il vino, questo è un passo importante nella crescita del settore e della consapevolezza del valore che ha e che può avere anche a livello economico. E come per il vino, possiamo tranquillamente dire che quello italiano è l’olio di qualità meno caro al mondo. Il prezzo di un’etichetta spagnola o greca (ma anche cilena o neozelandese o sudafricana) a parità di qualità organolettica e di correttezza di prodotto è decisamente molto, ma molto più elevato.

Questo significa che i prezzi devono poter aumentare e che sui mercati internazionali di qualità, l’extravergine made in Italy è imbattibile. E quindi che bisogna puntare a vendere i nostri grandi extravergine artigianali all’estero. Quest'anno oltre ai Premi Speciali (che sono 28 cui si aggiungono le sei aziende che hanno ottenuto la Stella, ovvero che hanno preso le Tre Foglie per 10 anni di fila) sono state riconosciute 161 Tre Foglie, che rappresentano il massimo dell’espressione dell’olio di oliva made in Italy per la campagna olearia terminata a inizio anno.

Ma non ci sono solo i premiati: quest’anno sono tantissime le etichette con Due Foglie Rosse, ovvero giunte in finale e sul limite del massimo riconoscimento, a riprova che la qualità cresce di anno in anno. Infatti su 448 aziende recensite in guida, sono 450 le etichette che si sono aggiudicate le Due Foglie, ovvero un punteggio che indica “oli molto buoni e dall’armonia perfetta”; in pratica quasi un’etichetta per azienda (stando alle medie numeriche) e non è da poco; circa la metà dei 750 extravergine degustati e pubblicati in guida: gli altri, quelli con Una Foglia, sono comunque giudicati come “oli più che discreti, interessanti”. E sono un centinaio le etichette con il miglior rapporto Qualità/Prezzo, ovvero che hanno ottenuto Tre Foglie (o Due Foglie Rosse) che costano da 10 a 20 euro/litro o che hanno le Due Foglie e costano fino a 10 euro/litro.

Il Sud, da sempre leader nella produzione, quest'anno supera decisamente i territori del Nord, che hanno avuto una grave flessione quantitativa, ma che anche qualitativamente non raggiunge quasi mai le sue migliori espressioni. In particolare, boom di Puglia e Calabria sia in quintali che anche in riconoscimenti; benino la Sicilia che pur offrendo grandissime etichette non ha però tenuto una qualità diffusa elevatissima, tanto che sono state più della media le etichette scartate perché ad avviso delle nostre diverse commissioni di assaggio non idonee a stare nella nostra guida Oli d’Italia.Buone le produzioni di Umbria e Toscana (che infatti hanno anche avuto diversi Premi Speciali), così come quella dell’Abruzzo e del Lazio dove finalmente torna a splendere l’Itrana e dove abbiamo assaggiato dei grandi oli anche dalla zona della Caninese (la Tuscia Viterbese).


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