in molise sulle tracce di un inconfondibile profumo di tartufo 01 

Non poteva che svolgersi a Campobasso l’incontro organizzato dall’Associazione delle città del tartufo volto a fare il punto sulla candidatura a patrimonio culturale immateriale Unesco della 'Cerca e cavatura del Tartufo in Italia'.

L’associazione, nata nel 1990 e che raccoglie attualmente una cinquantina di realtà tra città ed enti sparsi da nord a sud in tutto il territorio nazionale, ha tra i suoi scopi principali la salvaguardia e tutela dei territori e dell’ambiente delle zone tartufigene e la valorizzazione delle conoscenze e delle pratiche tradizionali della cerca e cavatura del tartufo. La candidatura a patrimonio culturale immateriale Unesco della 'Cerca e cavatura del Tartufo in Italia', si inserisce quindi in questo contesto e l’incontro di Campobasso, definito gli 'Stati generali del tartufo', ha permesso a decine di comuni e associazioni di tartufai di confrontarsi e pianificare il lavoro futuro.

in molise sulle tracce di un inconfondibile profumo di tartufo 02

Ad accogliere gli ospiti nella città molisana il Presidente della Regione Molise Donato Toma, il Presidente del Consiglio Regionale del Molise Salvatore Micone e l’Assessore Regionale all’Agricoltura Nicola Cavaliere che nel suo discorso di benvenuto agli intervenuti ha sottolineato come la candidatura sia “un progetto grandissimo, ambizioso e strategico per il Molise che fa della salvaguardia della propria biodiversità un obiettivo fondamentale, inserito nelle linee programmatiche del governo regionale”.

Il Molise infatti, come è stato ribadito durante i lavori, è l’unica regione a far parte nel suo insieme dell’Associazione città del Tartufo con una produzione annua che sfiora il 40% di tutti i tartufi raccolti in Italia, e che ne fa la prima regione tartufigena italiana, un dato fornito durante il suo intervento da Michele di Rienzo, responsabile produzione centro di ricerca e sperimentazione per la produzione tartufigena presso il Centro vivaistico “Selva di Campo” di Campochiaro. Come ha dichiarato il presidente della Regione Donato Toma "Tartufo e biodiversità sono una caratteristica peculiare del nostro piccolo e grande Molise. Noi ci consideriamo la regina del tartufo in Italia, senza nulla togliere alle altre bellissime regioni. In Molise la cerca e cavatura del tartufo sono attività che stanno crescendo ed emergendo. Ci siamo, quindi, accorti che può essere davvero un'occasione per uno sviluppo troppo trascurato fino a oggi".

Gli ha fatto eco l’Assessore Cavaliere che ha così ribadito: "Abbiamo un territorio, dalla fascia costiera a quella montana, interamente interessata alla pratica della cerca e cavatura perché ovunque ricca di varie tipologie di tartufo. Crediamo molto nella tutela e valorizzazione di questo prodotto della terra, e più in generale alle politiche di salvaguardia della nostra biodiversità. Possono senz'altro rappresentare anche un volano di sviluppo. Ne è uno straordinario esempio il Centro regionale per la ricerca e la produzione delle piante tartufigene, che abbiamo realizzato nel 2009 all'interno del Vivaio forestale regionale 'Selva del Campo', e che è oggi un centro micologico di altissimo livello subissato di richieste. Per quest'ultimo motivo ne amplieremo l'attività".

in molise sulle tracce di un inconfondibile profumo di tartufo 03

Per quanto riguarda la candidatura, questa ora è ufficialmente a Parigi “e attendiamo la pronuncia entro dicembre 2021”, come ha ricordato il presidente dell'Anct Michele Boscagli, che ha continuato: “Con questo summit molisano vogliamo informare i nostri soci e gli addetti ai lavori su come muoversi nei prossimi mesi e divulgare questo percorso. L'attesa iscrizione nella lista del Patrimonio immateriale, qualora avvenisse, non dovrà però essere considerata un punto di arrivo, ma l'inizio di una grande opportunità: la pratica della cerca e cavatura del tartufo contiene in sé una miriade di valori culturali, etici e ambientali che se messi a frutto, attraverso progettualità, permetteranno la crescita a 360 gradi della nostra comunità, dei nostri territori e di tutti i cittadini". Parole queste condivise anche dalla Federazione nazionale delle associazioni tartufai italiana (Fnati), organizzazione che riunisce circa cinquanta realtà sparse in tutto il territorio nazionale e che, insieme alle Città del tartufo, è stata la promotrice della candidatura Unesco. "Siamo a un punto di svolta – ha detto il presidente della federazione Fabio Cerretano –. L'approvazione della candidatura rappresenterebbe il punto di riferimento per il futuro del tartufo in Italia, la pietra angolare per la salvaguardia dei nostri saperi, affinché possano essere ancora tramandati alle nuove generazioni. È la codifica ufficiale di quello che siamo sempre stati".

in molise sulle tracce di un inconfondibile profumo di tartufo 05

Il percorso della candidatura, come ha spiegato via zoom Elena Sinibaldi, del servizio Unesco del Segretariato generale del Mibact, è ancora lungo e complesso. Una candidatura che non è solamente cerca e cavatura del tartufo ma comprende il rapporto atavico dell’uomo con l’ambiente, con il proprio cane, la tutela del territorio, delle tradizioni e della cultura, saperi e sensazioni trasmessi, in maggior parte oralmente, di padre in figlio. Pratiche sviluppate nei territori da generazioni, e che si declinano in tradizioni culturali e gastronomiche peculiari del territorio italiano, ne caratterizzano la vita quotidiana e contribuiscono anche, e spesso in maniera determinante, all’economia e al benessere dei luoghi.

Si è quindi accennato anche alle prossime fiere che inizieranno tra poco e proseguiranno fino a novembre inoltrato. Aprirà le danze a fine settembre Millesimo, piccola realtà di appena poco più di 3mila anime in provincia di Savona in una zona ricca di boschi e inserita tra i borghi più belli d'Italia.

in molise sulle tracce di un inconfondibile profumo di tartufo 04

L’incontro ha permesso inoltre di conoscere una fetta di Molise, regione che questa estate è stata scelta come meta di vacanza da un elevato numero di vacanzieri desiderosi di natura e panorami incontaminati. La visita è iniziata a Campobasso, città antichissima con un centro storico abbarbicato sui contrafforti della collina dove svetta l’atavico castello Monforte, raggiungibile attraverso un percorso fatto di scale che dalla città ottocentesca si incunea nei vicoli medievali e tra i palazzi nobiliari dai magnifici portali scolpiti offrendo scorci di panorama sulla pianura e rivelando antiche chiese romaniche che sono dei veri tesori. Campobasso ospita il Museo dei Misteri, dove sono ospitate le “macchine” che sfilano per la città il giorno del Corpus Domini con scene religiose interpretate da personaggi in carne ed ossa.

in molise sulle tracce di un inconfondibile profumo di tartufo 06

Una vera scoperta è stata la visita di Altilia, Saepinum, l’antica città romana costruita in un’area di grande importanza economica trovandosi proprio all’incrocio di due importanti strade di collegamento: il tratturo Pescasseroli-Candela e la strada che unisce il Matese alla costa, posizione strategica che grazie ai commerci assicurò per lungo tempo benessere alla comunità. La città, circondata da una cinta muraria reticolata, conta numerosi edifici di notevole rilevanza. Tra questi quelli di maggiore impatto visivo sono il teatro, le terme, il foro e Porta Boiano.

Per approfondimenti e ulteriori informazioni sulle attività e gli eventi dell'Associazione delle Città del Tartufo: http://www.cittadeltartufo.com/


archivio