Arte e dintorni

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Non poteva avere sede più ovvia del Museo di Roma a Palazzo Braschi, vicino a Piazza Navona da sempre legata al mondo dei giocattoli, la mostra “Per gioco” inaugurata il 25 luglio e che sarà aperta fino al 10 gennaio 2021.

La mostra, in 22 sale del primo piano del museo espone oltre 700 esemplari di giocattoli antichi della ricca collezione capitolina che ne comprende in totale circa 3mila. I manufatti esposti si riferiscono al periodo dal 1860 al 1930, la cosiddetta “età d’oro” del giocattolo, oltre ad alcuni pezzi unici rarissimi, tra cui due bambole peruviane di epoca pre-incaica del XIV- XV secolo ritrovate all’interno di un corredo funerario e probabilmente utilizzate come offerte votive, e la casa delle bambole della Regina di Svezia, del 1686.

La mostra si sviluppa secondo sei aree tematiche e 32 categorie merceologiche: la città e la campagna, giochi di strada e di cielo, il bambino in movimento, la famiglia, il lavoro, il viaggio e presentano diverse tipologie di oggetti ludici: aerei e navi, castelli, edifici rurali, automobili, treni, case di bambola, bambole, lanterne magiche, oggetti del circo e del luna park, quadri, libri, giochi di strada, oggetti di trasporto per bambini e giochi di movimento (slittini, monopattini, bici, carrozzine, cavalli a dondolo), giochi didattici sul lavoro artigianale (filande, cucine in ghisa, caldaie e vapore).

La prima sezione è dedicata al tema della famiglia, con un’esposizione di 15 case di bambola che mostrano in miniatura, fin nei minimi dettagli, come erano strutturate le case dell’epoca. Un posto d’onore lo occupa la casa di bambole appartenuta alla Regina di Svezia. Interessante anche la casa alta quattro piani con ascensore funzionante realizzato nel 1914 con meccanismi di orologeria da John Carlsen per la sorella minore. Il complicato meccanismo dell’ascensore però aveva richiesto molto tempo e quando l’opera fu terminata la bambina era ormai grande.

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La sala seguente è stata strutturata come un ideale giardino dove sono disposte 79 bambole di diversa foggia e fattura, tra cui alcuni esemplari di bambole Lenci, le famose bambole in panno con il volto in un impasto ceramico simile al biscuit ma molto più resistente. Presenti anche un paio di bambole ritratto di Jenny Lind, la celebre cantante lirica svedese dei primi del ‘900 che si esibiva per l’imperatore di Prussia.

La sezione città e campagna comprende edifici, castelli, botteghe, fari, e diverse fattorie con animali. Poi aeroplani e navi, dai più semplici in legno fino a veri e propri modellini in scala, non manca nemmeno un aliante e un grande aquilone. Numerosi i giochi da strada, con trottole, corde, fionde, palle, tiro a segno, pattini a rotelle.

I giochi legati al tema del lavoro si ispirano alle varie attività economiche dell’epoca analizzata come prefigurazione simbolica del mondo reale. I 60 pezzi in mostra sono manufatti di alto artigianato e rappresentano filande, telai, motori elettrici, cucine, attrezzature per sartoria e giochi di costruzioni e meccani che servivano a sviluppare nei bambini le competenze artigianali, artistiche e domestiche relative al loro futuro status nella società.

Seguono le sale dedicate ai giochi di strada, i carri in miniatura trainati dai cavalli, una selezione di 60 automobiline, tra cui due interessanti modellini in scala, una limousine degli anni ’30 e una citroenette del 1924, macchine a vapore, piccole caldaie e numerosi trenini, lanterne magiche, giochi di visione, con una quarantina di oggetti legati al divertimento, tra i quali elementi del circo - clown giocolieri, circo itinerante con automi - e del luna park (gioco del calcio, galoppatoio, mutoscopi ovvero giochi legati alla visione del pre-cinema) e tre carillon.

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In ogni sala sono presenti comodi pannelli esplicativi sul significato del gioco e sulla storia della collezione. I pezzi di maggior valore sono evidenziati con specifici pannelli.

La mostra è accompagnata da un breve catalogo dal titolo “Per gioco. Guida alla collezione dei giocattoli antichi della Sovrintendenza Capitolina” a cura di Emanuela Lancianese e di Amarilli Marcovecchio, con un saggio introduttivo di Filippo Tuena.

INFO: L’accesso alla mostra sarà consentito nel rispetto delle linee guida formulate dal Comitato Tecnico Scientifico per contenere la diffusione del Covid-19, come indicato nella scheda informativa della mostra. È consigliata la prenotazione con il preacquisto del biglietto sul sito www.museiincomuneroma.it . Per i possessori della MIC card è previsto l’ingresso alla mostra con biglietto ridotto, previa prenotazione gratuita allo 060608.


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